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Giovane orfano con la sindrome di down costretto a lasciare la casa popolare: “Mi manca moltissimo”

Ciro ha 36 anni ed è nato con la sindrome di Down. Dopo aver perso entrambi i genitori appena ventenne, è riuscito a vivere nella casa di edilizia popolare di proprietà del Comune di Milano in cui era cresciuto insieme ai genitori. Da qualche settimana è dovuto andare via perché l’appartamento non è più vivibile.
A cura di Chiara Daffini
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Ciro e Luca
Ciro e Luca

Nonostante i suoi 36 anni, Ciro conserva la spontaneità e l'entusiasmo di un bambino. Ci accoglie saltellando e prova a ingannare il fratello Luca per bere il secondo caffè della mattina. Non pago, vuole anche del miele, ma in casa fa troppo freddo e il barattolo si è solidificato.

"I nostri genitori – spiega Luca Manna, fratello maggiore di Ciro -, erano operai e hanno ottenuto questo appartamento in edilizia residenziale pubblica negli anni Ottanta. Ciro è nato con la sindrome di Down e ha sempre vissuto qui".

Anche dopo la scomparsa dei genitori, che muoiono a un anno di distanza dall'altro, quando Ciro è appena ventenne.

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"Il posto più sicuro per Ciro è la sua casa"

"Mi sono convinto – racconta Luca a Fanpage.it – che il posto più sicuro dove mio fratello potesse stare fosse la sua casa, quella dove aveva sempre vissuto insieme a mamma e papà, con attorno un vicinato che lo conosce da quando era bambino".

L'appartamento si trova in viale Faenza, nella prima periferia milanese. "Dopo la morte di papà – continua Luca – mia sorella e io abbiamo rimesso a posto la casa affinché fosse il più confortevole possibile".

Il tempo passa e Ciro è circondato da persone che gli vogliono bene: "Non solo io e sua sorella – fa notare Luca -, ma anche tutti gli operatori del centro diurno che frequenta, l'assistente domiciliare e gli altri residenti del palazzo, abbiamo creato per lui un progetto di vita autonoma in cui non è però mai solo".

È lo stesso Luca, dopo la morte dei genitori, a trasferirsi a Milano per vivere accanto al fratello: "Abito in un appartamento a 300 metri dal suo, in modo da assisterlo, pur lasciandogli i suoi spazi".

Ciro insieme agli altri inquilini del palazzo di viale Faenza
Ciro insieme agli altri inquilini del palazzo di viale Faenza

I lavori sul tetto

Tutto sembra procedere al meglio, ad eccezione di qualche problema tecnico nel complesso in cui vive Ciro: "Nel 2018 – spiega Luca – abbiamo segnalato il fatto che piovesse in casa. E visto che il problema non riguardava solo noi, è stata avviata una gara d'appalto per i lavori".

È MM Spa Divisione Casa a gestire gli alloggi, di cui è proprietario il Comune di Milano. I lavori prendono il via nell'agosto del 2022. "Il 16 novembre – ricorda Luca – in concomitanza con le prime piogge abbondanti, la casa di Ciro si è completamente allagata. Mi ha chiamato alle 5 del mattino la sua assistente domiciliare".

Luca si precipita dal fratello e chiama i vigili del fuoco: "Dalla loro ricognizione – dice – è emerso che la ditta che si era aggiudicata l'appalto aveva rimosso la guaina precedente del tetto, quella da rifare, sostituendola solo con un cellophane".

Nell'immediato la situazione viene tamponata ma non risolta e si ripresenta ai primi di dicembre in quattro appartamenti di viale Faenza. Nel frattempo le pareti sono dilatate dall'acqua e ricoperte di muffa: "Sono stato costretto a portare via Ciro – spiega Luca -, adesso sta un po' da me e un po' dalla sua assistente domiciliare".

Una stanza della casa di CIro con le pareti ricoperte di muffa
Una stanza della casa di CIro con le pareti ricoperte di muffa

La risposta di MM

Fanpage.it ha contattato MM Spa Divisione Casa per avere un quadro più chiaro della vicenda. L'ente gestore afferma che: "La problematica causata dai lavori della ditta esterna è in via di risoluzione".

Secondo quanto apprendiamo dalla società: "MM è intervenuta sul posto già nella nottata del 4 dicembre, ricollocando a proprie spese gli inquilini interessati in albergo e assegnando successivamente alloggi provvisori arredati. I lavori sulla copertura, atti a evitare il ripetersi del fenomeno, sono stati eseguiti nei due giorni successivi  5 e 6 dicembre".

Infatti, afferma Luca: "Almeno non piove più in casa, anche se resta la muffa e una temperatura di 15 gradi, pur con riscaldamento centralizzato".

E ancora, continua MM in una nota: "Gli inquilini sono stati informati che, prima di procedere ai lavori di ripristino dei singoli appartamenti, sarebbe stato necessario attendere l’asciugatura dei muri e dei soffitti interessati, indicando in metà gennaio circa l’avvio di queste operazioni. I lavori negli alloggi oggetto di infiltrazione sono previsti dal 18 gennaio e per la durata di circa 2 settimane".

Una bella notizia per Ciro, che chiede costantemente una sola cosa: "Ditemi quando posso tornare a casa mia, mi manca tantissimo".

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