Giorgio Medaglia, trovato morto nell’Adda: per la Procura è suicidio, ma per la madre è stato ucciso
Per la Procura di Lodi il caso di Giorgio Medaglia, il 34enne trovato morto vicino al ponte sull'Adda, è da archiviarsi come suicidio. Una posizione che però non convince la madre, da sempre sostenitrice dell'ipotesi che qualcuno possa aver ucciso l'uomo. E proprio per questo motivo, la donna farà opposizione alla richiesta dei pubblici ministeri e chiederà nuove indagini.
I misteri sulla morte di Medaglia
Il 28 giugno 2020, Medaglia uscì da casa e fu ritrovato morto annegato qualche giorno più tardi. La madre, fin da principio, ha affermato che il figlio non si fosse ucciso. A sostenere questa tesi ci sarebbero stati diversi elementi: il motorino del 34enne trovato e spostato in un altro posto, gli abiti che secondo la donna non appartenevano a Medaglia e un casco mai visto prima trovato in garage. Per il pubblico ministero Domenico Chiaro, che aveva già prolungato le indagini di ulteriori sei mesi, questi elementi però non basterebbero a sostenere l'ipotesi di omicidio.
La famiglia si opporrà alla richiesta di archiviazione
Il ragazzo lavorava come tutor in una cooperativa sociale dove, in passato, era stato curato per alcuni problemi psichici. Dalle analisi del cellulare, gli inquirenti non hanno trovato messaggi sospetti o dati che facessero pensare a frequentazioni particolari. Dagli ulteriori approfondimenti è emerso che Medaglia avesse pochi amici e che, oltre al lavoro, frequentava una sola palestra. Nel caso in cui, la madre dovesse opporsi alla richiesta del pm sarà il giudice per le indagini preliminari a decidere se archiviare il caso o chiedere nuove indagini.