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Giocano alle slot machine invece di controllare il centro scommesse: condannati due carabinieri

Il Tribunale di Mantova ha condannato i due carabinieri che giocavano alle slot machine durante l’orario di lavoro. I militari sono ritenuti responsabili di falso e gravi violazioni della consegna.
A cura di Enrico Spaccini
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Due carabinieri, uno dei quali ormai in pensione, sono stati condannati perché ritenuti responsabili di falso e gravi violazioni della consegna dal Tribunale di Mantova. Stando a quanto ricostruito dalle indagini, i militari per mesi si mettevano a giocare alle slot machine dell'Admiral di Levata di Curtatone piuttosto che controllare il locale. Il tutto, utilizzando la vettura di servizio per recarsi alla sala e indossando la divisa. Sono stati assolti, invece, dall'accusa di truffa ai danni dell'amministrazione.

I due carabinieri giocavano alle slot machine durante l'orario di lavoro

Come ricostruito dalla Gazzetta di Mantova, l'indagine era scattata nella primavera del 2019 quando era stata segnalata la presenza di un'auto di servizio dei carabinieri parcheggiata spesso, soprattutto la sera, davanti all'Admiral. Una situazione che fece insospettire tutti, dai militari della Stazione di Curtatone, al gestore della sala slot e persino i clienti del centro scommesse.

In un primo momento si pensava a una frequenza di controlli forse eccessiva. Nel maggio del 2019, però, i due carabinieri, un brigadiere ormai in pensione e uno scelto, cambiavano i loro soldi e andavano a giocare alle slot machine e lo avrebbero fatto per mesi.

Il processo contro i due militari

A indagare su di loro è stato un collega della Stazione, che ha accertato i fatti controllando anche le immagini delle telecamere di sicurezza del locale. Così, è scattata la denuncia e sono iniziati i procedimenti civile e militare, riuniti poi in uno solo. I due militari erano stati sospesi dal servizio e poi reintegrati. Dopo il ricorso della Procura, erano stati trasferiti.

La pm Elena Pacchioni aveva chiesto di condannare l'ex brigadiere a 2 anni e 2 mesi e l'altro a un anno e 8 mesi per falso e violata consegna, mentre aveva chiesto l'assoluzione dall'accusa di truffa ai danni dell'amministrazione. Ieri, martedì 24 settembre, la giudice Maria Silvia Siniscalchi del Tribunale di Mantova ha deciso di condannare il primo a un anno e 11 mesi e il secondo a un anno e 9 mesi, ritenendoli colpevoli per i primi due reati e assolti per tutti gli episodi di presunta truffa, tranne uno.

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