Gintoneria, Lacerenza alle escort: “Se vieni da me fai fare una bottiglia ai clienti, devono spingere”

"Tu fai la escort per soldi? E allora qui ne trovi quanti ne vuoi, un mondo. Il prezzo lo fai con loro, basta che gli fai fare la bottiglia… loro bevono, spendono". Così Davide Lacerenza parlava al telefono con una delle ragazze che frequentava la Gintoneria di via Napo Torriani, ora sotto i sigilli della Finanza dopo l‘arresto del titolare e del braccio destro Stefania Nobile per un presunto giro di droga e prostituzione all'interno del locale. "Se c'è l'uomo paga, se sei da sola o con la tua amica siete mie ospiti, mangiate quello che volete…magari non il caviale, però a me serve che mangiate qui, capito?". Con un consiglio: "Tu non dire mai che lavori, sei una studente".
Per chi indaga, sono frasi che bene sottolineano la "modalità di gestione" da parte di Lacerenza "delle prostitute all'interno del locale" con gli avventori della Gintoneria, a cui le ragazze dovevano "far fare le bottiglie" più costose, poi inserite nel conto finale a un prezzo maggiorato, "spingendo" al massimo i clienti e quindi cercando di spillare loro più soldi possibili con continue consumazioni di cibo di lusso, alcol e droga.
"Il servizio offerto da Lacerenza ai suoi clienti in Gintoneria", per Procura e Guardia di finanza, comprendeva infatti "inequivocabilmente la consumazione di rapporti sessuali" ("Gli ho fatto s*****e le ragazze qua”, riferisce una sera "Davidone" al suo braccio destro Davide Ariganello) con escort ingaggiate direttamente da Lacerenza o da Ariganello."Vi porto tre cavalle?", chiede Ariganello a un "tavolo pesante" di ragazzi in arrivo da Modena. "Dov'eri?", chiama invece un'altra donna "del giro" Lacerenza. "Dai che c'è un sindaco ricco, siamo nel privè, vola", le dice, mentre poi ne cercherà un'altra ancora per "un colpo da 3mila euro" e un'altra volta cerca donne che "mi striscino altri duemila…ho chiamato tutte". Lacerenza, insomma, sarebbe stato spesso in cerca di escort da destinare ai suoi clienti, spesso indicando anche il dress code più adatto ("Vieni easy in scarpe da ginnastica, scarpe da tennis", chiama infatti una delle ragazze per un facoltoso "cliente svizzero" che ha appena speso 40mila euro in bottiglie di champagne). Il pagamento della prestazione sessuale, come da accordi, sarebbe poi stato separato: le escort, insomma, avrebbero concordato il prezzo finale direttamente con il cliente, spesso con la supervisione dello stesso Lacerenza.