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Gino Sorbillo: “Porto la mia pizza con l’ananas a Milano, lì sarà apprezzata e costerà più che a Napoli”

La notizia della pizza all’ananas servita da Gino Sorbillo ha scosso l’intera città di Napoli. “Ma Milano, così internazionale e aperta alle novità, non potrà che apprezzarla”. Nel capoluogo lombardo il maestro pizzaiolo conta ben cinque locali.
A cura di Francesca Del Boca
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È il tema che da giorni sta dividendo tutta Napoli. La pizza tradizionale può essere servita con l'ananas, come nei locali d'oltreoceano? Per Gino Sorbillo, tra i pizzaioli più noti al mondo, sì.

A fine 2023 lancia l'annuncio destinato a scatenare il putiferio: "Nei miei locali faccio la pizza con il pineapple inventata in Canada negli anni Sessanta, dalla fama pessima, ma nota e ordinatissima nel mondo come pizza hawaiana". Apriti cielo.

Ma se la clientela partenopea deve ancora digerire questo nuovo piatto, le speranze per quella milanese (dove Sorbillo ha ben cinque locali, oltre a quelli sparsi tra New York, Miami e Tokyo) sono ben diverse. "Milano, così internazionale e aperta alle novità, non potrà che apprezzarla. Se non altro per curiosità", spiega il maestro pizzaiolo a Corriere della Sera.

Una curiosità che, rispetto al capoluogo campano, costerà qualche euro in più. "A Napoli quella all’ananas costa 7 euro, a Milano sto valutando di metterla a di più: è una città dai costi differenti. Per esempio, nel mio locale Lievito Madre al Duomo una marinara viene 7,40 euro, una margherita 9,90. A Napoli il prezzo è ancora 5 euro. Ma le due città non sono uguali nel costo della vita".

"La pizza si è evolutaLa mia ricetta è semplice: preparo l'ananas a fette dandogli una pre-cottura in un forno statico, poi lo metto sulla pizza abbinandolo alla provola affumicata dei Monti, olio extra vergine di oliva, e microscagliette di formaggio affumicato di bufala del Cilento sul cornicione", aveva raccontato lo stesso Sorbillo a Fanpage.it, a proposito della sua nuova creazione della discordia. "Le critiche? Arrivano solo per partito preso, chi lo fa non l'ha mai assaggiata".

Del resto chi ha avuto il coraggio di farlo, assicura Sorbillo, ha superato ogni pregiudizio. "Quando i miei clienti più aperti l’hanno ordinata a Napoli, nel locale storico in via dei Tribunali, l’hanno gradita eccome". Restano insomma da convincere i palati più tradizionalisti (tra cui il collega pizzaiolo Errico Porzio). "Ma nel passato non esistevano le pizze di oggi. Da bambino io il prosciutto crudo sulla pizza non me lo potevo neanche immaginare, oggi è normalità".

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