Gino Panaiia, scomparso la notte di Halloween dopo una serata con gli amici al bar: cosa non torna
Di lui hanno trovato alcune tracce sparpagliate in giro per le campagne di Zibido San Giacomo (Milano) come il giubbotto smanicato, una scarpa, il motorino sporco di fango e il casco. Ma di Gino Panaiia, dopo una settimana di ricerche, ancora niente. Sembra svanito nel nulla il 25enne della Barona che la sera tra il 31 ottobre e il 1 novembre ha trascorso una serata in compagnia degli amici e della fidanzata in un bar del paese, per poi tornare a casa da solo in motorino.
Sono stati gli ultimi momenti in cui chi lo conosceva l'ha visto vivo: nel suo appartamento a di via De Pretis a Milano il giovane non è mai arrivato. "Quel che è certo è che non si è allontanato volontariamente", ha detto intanto la fidanzata Federica. "Lui non sarebbe mai andato via senza dire niente. Non aveva problemi né nemici".
Sotto la lente degli inquirenti da giorni c'è Cascina Casiglio, nella frazione Badile di Zibido San Giacomo, scandagliata in lungo e in largo da pompieri, militari dell’Arma, volontari della Protezione civile e agenti della polizia locale, con l’ausilio di droni ed elicottero. Qui, per ora, si fermano gli ultimi segnali del 25enne.
La serata con gli amici e la fidanzata al bar di Zibido San Giacomo
Gino Panaiia, 25 anni, trascorre la sera di Halloween in un bar di via Togliatti a Zibido San Giacomo, hinterland di Milano, con un gruppo di amici. Tra loro c'è anche la fidanzata Federica, 28 anni, che abita lì. "Non sono stata con lui tutta la sera. Ma quando sono tornata da Gino l'ho visto mentre tentava di salire sul motorino. Era visibilmente ubriaco e io ero preoccupatissima, non poteva mettersi alla guida", ha raccontato.
È l'1.30 circa. Gino litiga ad alta voce con un amico che lo vuole fermare, e si mette lo stesso in viaggio. A Federica, che lo chiama pochi minuti dopo la partenza (intorno alle 1.33), dice di trovarsi nelle campagne e di essere diretto verso Vigevano. La ragazza, in apprensione, si mette in macchina con un paio di amici e va alla ricerca del compagno, setacciando le strade intorno al paese di Zibido San Giacomo. Niente da fare.
L'ultimo segnale del cellulare di Gino Panaiia
Gino Panaiia, in realtà, sembra non essersi però mai allontanato da Zibido San Giacomo. L'ultimo segnale del cellulare lo localizza alle 2.22 nell'area della cascina Casiglio, rudere abbandonato da tempo meta di spacciatori e giaciglio di fortuna per persone senza fissa dimora. Qui, nascosti nella vegetazione, vengono ritrovati dai carabinieri ben venti chili di eroina racchiusi in un borsone griffato Louis Vuitton. Al momento è difficile dire se siano da mettere in correlazione con la sparizione di Gino Panaiia, nipote di Igino Panaiia, tra i nomi dell'universo dello spaccio di via Fleming a San Siro. Il sospetto, in ogni caso, è che il 25enne possa essere finito preda di qualcuno che gravitava in zona.
I vestiti e il motorino ritrovati intorno a Cascina Casiglio
Quel che è sicuro è che Gino Panaiia a Cascina Casiglio ci è stato eccome. Oltre al segnale del cellulare, lo testimoniano anche i vestiti del giovane sparsi in giro per la zona, e ritrovati da amici e inquirenti. Un giubbotto smanicato, il borsello (senza cellulare), una scarpa. Il motorino infangato, con segni di un forte impatto sul lato anteriore, e il casco rovesciato a terra.