Gino Panaiia scomparso dalla notte di Halloween, la famiglia: “Non sarebbe mai andato via senza dirci niente”
Sono ancora in corso le ricerche di Gino Panaiia, il 25enne di Barona che risulta scomparso dalla notte tra il 31 ottobre e l'1 novembre. Le telecamere di sorveglianza lo hanno visto entrare in una strada di campagna a Zibido San Giacomo a Rozzano (nella Città Metropolitana di Milano) in sella a uno scooter Piaggio Liberty 125 grigio, poi da quel momento non è stato più visto. "Di solito percorre quella strada per raggiungere la fidanzata", racconta a Fanpage.it la sorella Maria, "ma lei quella sera era in un locale insieme agli amici di Gino". Intanto, sono stati ritrovati alcuni oggetti personali del 25enne, come lo smanicato e lo stesso motorino, in fondo a un fosso: "Fosse rimasto coinvolto in un incidente, lo avremmo già ritrovato", commenta il fratello Nicolò, "non sappiamo più cosa pensare".
Il fratello di Gino Panaiia: "Non si era mai allontanato prima"
"Gino è una persona normalissima", spiega Nicolò Panaiia, "tutte le mattine viene a lavorare con me nella mia impresa edile e non si è mai allontanato". Sarebbero capitati, però, in passato episodi in cui il 25enne tornava a casa con ferite o dopo aver litigato con qualcuno: "Una volta lo abbiamo ritrovato su una panchina che aveva un taglio a un braccio", ricorda il fratello, "ma non è mai successo che sparisse nel nulla. Con me ha sempre parlato, non penso che se ne sarebbe andato senza dirmi niente".
Gli stessi parenti di Gino Panaiia partecipano alle ricerche sin dal giorno della sua scomparsa. Stando a quanto comunicato dalle forze dell'ordine, il 25enne è stato visto entrare con il suo scooter in una stradina di Zibino San Giacomo, nei pressi della cascina Casiglio, ma da lì non sarebbe più uscito. "Quella è una zona di campagna", continua il fratello, "non ci sono altre telecamere".
Gli effetti personali del 25enne ritrovati nei giorni scorsi
"All'inizio ho fatto un giro con l'auto per la campagna insieme a un'altra persona, ma non abbiamo trovato nulla", racconta Nicolò, "il giorno dopo siamo andati a piedi perché così potevamo cercare meglio". Così sono iniziati i vari ritrovamenti: prima lo smanicato che Gino indossava per andare al lavoro e poi una scarpa riconosciuta dal fratello, "era la mia, gliel'avevo regalata", in un cascinale. Due giorni dopo, ancora, il giubbotto, il borsello con le chiavi dello scooter e lo stesso motorino all'interno di un fosso: "Avevano già sorvolato l'area anche con i droni", spiega il fratello del 25enne, "ma non lo avevano trovato".
Le ricerche sono arrivate a questo punto. Alcuni effetti personali di Gino Panaiia sono stati ritrovati, ma di lui ancora non c'è traccia. Suo fratello Nicolò tende a escludere l'ipotesi di un incidente stradale perché, sostiene, "a quest'ora lo avrebbero già trovato", e teme che qualcuno possa avergli fatto del male: "Non so di preciso che persone frequenta, ma spero che torni presto a casa perché farò di tutto per cambiargli in meglio la vita". Per la sorella Maria, invece, è difficile credere a un gesto estremo: "Lo conosco, mi sembra strano che possa essersi fatto del male da solo. Ti stiamo aspettando Gino, facci sapere qualcosa".
Ha collaborato Chiara Daffini