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Ginecologo denunciato per truffa a Saronno: visitava in nero usando i laboratori dell’ospedale

Per anni il professionista avrebbe visitato le pazienti facendosi pagare in nero e utilizzando i laboratori di analisi dell’ospedale pubblico in cui lavorava. È stato interdetto per un anno.
A cura di Francesca Del Boca
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Un ginecologo dell'ospedale di Saronno, 59 anni, è stato interdetto dalla professione per un anno e denunciato per truffa e peculato, con aggravante di aver commesso il fatto a danno di un ente pubblico.

Secondo quanto emerso dalle indagini della Guardia di finanza di Varese, partite dalla denuncia di una dottoressa e di una infermiera, per anni il professionista avrebbe visitato le pazienti facendosi pagare in nero, e utilizzando i laboratori di analisi dell'ospedale in cui lavorava: qui faceva analizzare i pap test delle pazienti dopo averle vistate fuori dalla struttura ospedaliera nonostante avesse scelto di esercitare l'attività libero professionale solamente all'interno dell'ospedale pubblico (e percependo per questo una cospicua indennità di esclusività).

Dal controllo delle ricette e dalle testimonianze delle pazienti, le Fiamme gialle hanno accertato almeno 60 visite eseguite al di fuori dell'ospedale negli anni 2020, 2021 e 2022 tra i suoi studi di Como, Cesano Maderno e la Val Seriana: il medico avrebbe però utilizzato abusivamente per le analisi dei test i laboratori interni all'ospedale, mandando poi alle pazienti i risultati via Whatsapp.

Al professionista così, su ordine del Tribunale di Busto Arsizio, sono stati sequestrati 70mila euro di profitti illeciti guadagnati negli studi privati, ma a danno dell'ente pubblico. 

Intanto il Direttore Generale dell'ASST Valle Olona, la dottoressa Bianchi, fa sapere che: "l'opspedale resta a disposizione delle Autorità per fare chiarezza su quanto accaduto, condannando fermamente le condotte lesive dell’immagine dell’Istituzione e della tutela dei pazienti. Si sta già procedendo alla riorganizzazione delle attività del reparto al fine di evitare disagi all’utenza".

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