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Giada, studentessa con discalculia: “Poca consapevolezza su questo disturbo: ora vi spiego cos’è”

Giada ha 21 anni e in seconda media ha scoperto di soffrire di discalculia, un disturbo dell’apprendimento che le impedisce di svolgere con facilità i calcoli matematici. Studia Lettere alla Statale di Milano e ha tanti sogni nel cassetto. Ma per Giada il suo obiettivo è anche far conoscere alle persone questo disturbo perchè, dice, si sa ancora poco sulla Dsa: “C’è bisogno di più consapevolezza e conoscenza, anche e soprattutto per gli studenti”, spiega la 21enne a Fanpage.it.
A cura di Ilaria Quattrone
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Giada Russo, la studentessa di 21 anni
Giada Russo, la studentessa di 21 anni

Giada ha 21 anni e studia lettere all'Università Statale di Milano. Come tutti i suoi coetanei ha tanti sogni nel cassetto,  ma il più importante per lei è uno: diventare giornalista. La scrittura è uno dei suoi hobby preferiti che associa soprattutto allo studio. Studentessa modello, con un media del 30, Giada soffre di discalculia, particolare disturbo dell'apprendimento (Dsa) che le rende difficile fare calcoli matematici.

Il bonus per studenti Dsa

"Ho scoperto di soffrirne in seconda media. Spesso venivo presa in giro dai compagni perché non sapevo fare i calcoli o dovevo contare con le dita", racconta a Fanpage.it. Questo particolare disturbo non le ha però impedito di vivere una vita normale: "Essere Dsa non mi ha impedito di scrivere un libero, di prendere la maturità o diplomarmi. Non siamo stupidi abbiamo solo bisogno di strumenti che possano aiutarci". E per questo Giada sostiene che bisognerebbe dare più spazio alla notizia del bonus del 19 per cento previsto per studenti Dsa. Questo particolare incentivo – come spiegato dal sito dell'Agenzia delle Entrate – prevede un particolare tipo di sconto fiscale per tutti i ragazzi e le loro famiglie che acquistano strumenti didattici o sussidi tecnici e informatici per facilitare gli studi: "Quando ho appreso della notizia tramite un documentario in televisione, ho iniziato a contattare amici e conoscenti che soffrono di Dsa e nessuno sapeva nulla. E questa cosa è inaccettabile. Tutti devono saperlo".

Più consapevolezza tra gli insegnanti

Per Giada è importante che l'informazione parta dalle Istituzioni, ma anche dalla scuola: "Gli insegnanti spesso non sono informati né attenti. Ricordo una mia professoressa che, per quanto non mi avesse mai detto di considerarmi malata, durante le interrogazioni quando prendevo gli schemi necessari per affrontare le interrogazioni iniziava a sbuffare". Questi particolari schemi son degli strumenti che facilitano chi soffre di disturbi Dsa ad affrontare interrogazioni o esami all'università: "Nel caso del mio Ateneo io ho fatto un colloquio in uno studio Dsa interno all'Università che ha elaborato un referto. Per ogni esame poi preparo degli schemi che invio quindici giorni prima al professore cosicché lui possa avere il tempo di esaminarli". L'attenzione e la consapevolezza riservata dall'Ateneo dovrebbe – secondo Giada – raggiungere l'intero Paese: "Sia il bonus o altri aiuti sono strumenti necessari soprattutto per quelle famiglie che hanno particolare esigenze economiche. Questo non significa che noi dobbiamo essere privilegiati rispetto agli altri, ma solo che ci sia più consapevolezza".

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