Giada e Alessio, chi erano i due bimbi accoltellati nel sonno dal padre poi suicida
Si chiamavano Giada e Alessio, i due bambini di tredici e sette anni che sono stati uccisi dal padre nella giornata di oggi, giovedì 24 marzo, a Mesenzana, piccolo comune della provincia di Varese. I due, stando a quanto appreso da Fanpage.it, sarebbero stati uccisi nel sonno con un coltello da cucina. Lo stesso con il quale si sarebbe poi ucciso Andrea Rossin, 44enne e che lavorava saltuariamente come operaio tra l'Italia e la Svizzera.
La madre è stata portata in ospedale per un malore
A trovare i corpi dei tre è stata la madre, Luana. La coppia, due settimane fa, aveva deciso di separarsi: la donna – ha raccontato un parente a Fanpage.it – si era trasferita a casa della madre e i piccoli facevano avanti e indietro tra le due abitazioni. Stamattina la donna si era recata in casa del 44enne per prendere i figli e accompagnarli a scuola. Poi, la macabra scoperta: i corpi erano in due stanze diverse. La donna ha chiamato i soccorsi. Subito dopo ha avuto un malore ed è stata infatti trasferita all'ospedale di Cittiglio e nelle prossime ore sarà ascoltata dagli inquirenti.
Vivevano in quella casa dal 2011
In base a quanto riferito dai carabinieri a Fanpage.it, la famiglia non era seguita dai servizi sociali. Non vi era infatti alcuna segnalazione né ci sarebbero stati episodi di violenza in passato. Presente sul luogo del delitto anche il sindaco Alberto Rossi che ha raccontato di come Andrea fosse nato lì e che viveva con la famiglia in quella villetta dal 2011. La famiglia non frequentava molto il paese, solo i due figli – che frequentavano l'istituto comprensivo del luogo – erano soliti andare in oratorio. Sul posto infatti si sono recati sia il parroco del comune che la dirigente scolastica.