Giacomo Sartori trovato impiccato a Casorate Primo, disposta l’autopsia per chiarire i dubbi
È stata disposta l'autopsia sul corpo di Giacomo Sartori, il 30enne scomparso dallo scorso 18 settembre a Milano e ritrovato impiccato questa mattina nel Pavese, a Casorate Primo. Gli investigatori, che lo cercavano da più di cinque giorni, ne avevano rintracciato l'auto davanti ad un'azienda agricola non molto distante dal luogo in cui è stato trovato il suo cadavere.
Accanto al corpo trovati il cellulare e le chiavi della macchina
Al momento, tutti gli elementi raccolti dai carabinieri, guidati dal Maggiore Ilaria Campeggio, conducono all'ipotesi di suicidio. Giacomo è stato infatti trovato impiccato ad un albero con una corda intorno al collo. Secondo quanto raccolto da Fanpage.it, nei pressi del suo cadavere i militari non hanno trovato biglietti o messaggi d'addio, ma hanno rinvenuto il cellulare personale e le chiavi della macchina. Si rafforza dunque anche l'ipotesi che il 30enne, dopo aver abbandonato l'auto, comunque regolarmente chiusa a chiave, si sia incamminato per le campagne prima di togliersi la vita. Ancora incredula la famiglia che nei giorni scorsi, interpellata dagli inquirenti, aveva fatto sapere di ritenere improbabile l'ipotesi del suicidio.
Domenica mattina il 30enne era vivo
L'ultimo segnale di vita, Giacomo l'aveva trasmesso indirettamente domenica mattina, quando il suo cellulare ha agganciato la cella telefonica di Motta Visconti. Da lì, il buio. Non è ancora chiaro se il dispositivo si sia spento a causa della batteria scarica o Giacomo abbia deciso di rendersi irreperibile. Il cellulare verrà comunque analizzato per ricostruire tutti gli spostamenti del ragazzo che, pare dalle prime ipotesi, abbia cercato di rintracciare il pc sottrattogli da ignoti venerdì sera attraverso un'applicazione.