video suggerito
video suggerito
La fuga di Giacomo Bozzoli

Giacomo Bozzoli “sotto shock” per la vita nel carcere di Bollate, rimandato l’interrogatorio

Giacomo Bozzoli deve ancora chiarire le tappe della sua fuga. È stato condannato all’ergastolo per l’omicidio dello zio Mario, avvenuto nel 2015 nella fonderia di famiglia. L’imprenditore 39enne, catturato dopo 11 giorni di latitanza, si trova in carcere a Bollate e non è stato ancora interrogato perché “sotto shock”.
A cura di Francesca Del Boca
62 CONDIVISIONI
L'arresto di Giacomo Bozzoli (foto da LaPresse)
L'arresto di Giacomo Bozzoli (foto da LaPresse)
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Non riesce a farsene una ragione Giacomo Bozzoli, catturato dalle forze dell'ordine mentre si nascondeva nel cassettone del suo letto a Soiano (Brescia) dopo 11 giorni di latitanza: l'uomo, condannato all'ergastolo per l'omicidio dello zio Mario, era scappato dopo l'emanazione della sentenza in Cassazione, che ha definitivamente confermato la pena del carcere a vita per il 40enne.

Giacomo Bozzoli è nel carcere di Bollate dopo la latitanza

"È sotto shock, provato. Continua a dichiararsi innocente", l'informazione che arriva direttamente dal carcere di Bollate, dove ora si Bozzoli trova recluso. Fuori di sé al punto da costringere gli inquirenti a rimandare a data da destinarsi l'interrogatorio dell'imprenditore bresciano, le cui condizioni attuali non consentirebbero ancora di affrontare la richiesta di ricostruire, passo per passo, le tappe della sua breve latitanza. 

Non è ancora chiaro, ad esempio, come Bozzoli sia riuscito a tornare dalla Spagna (dove il giorno prima del verdetto in Cassazione è stato ripreso dalle telecamere dell'Hard Rock Hotel di Marbella, in compagnia della compagna Antonella Colossi e del figlio di 9 anni) alla sua villa a due passi dal lago di Garda. Così come è ancora da capire se il ritorno a casa, dove è stato tradito dall'accensione dell'aria condizionata, sia stato programmato dall'imprenditore per poter poi fuggire ancora più lontano o se, come dichiarato ai militari che l'hanno sorpreso, sia stato dettato solamente dal desiderio di rivedere il figlio. Quel che è certo è che Bozzoli, raggomitolato sotto il letto, stringeva tra le mani ben 50mila euro in contanti: chiaro segno della volontà di continuare a nascondersi.

Polemiche tra i detenuti del carcere di Bollate

Il trasferimento di Bozzoli da Canton Mombello a Bollate ha sollevato polemiche tra i detenuti. Alcuni di loro, infatti, avrebbero interpretato questa mossa come un privilegio. Il carcere milanese, infatti, consente ai detenuti di studiare, fare sport e coltivare interessi culturali. Una detenzione ben più agevole rispetto alle celle bresciane, sovraffollate e caratterizzate da una condizione spesso definite "disumane".

62 CONDIVISIONI
42 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views