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La fuga di Giacomo Bozzoli

Giacomo Bozzoli in fuga nei Balcani: l’ipotesi su dove si trova l’uomo condannato per la morte dello zio

La pista francese, i Balcani e la cocaina. Ecco le ipotesi sulla fuga di Giacomo Bozzoli, 39enne bresciano scappato con la famiglia dopo la condanna all’ergastolo per l’omicidio dello zio nel 2015: su di lui pende un mandato di arresto internazionale.
A cura di Francesca Del Boca
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Gli ultimi movimenti di Giacomo Bozzoli, 39 anni, in fuga con la famiglia dopo la sentenza di ergastolo per l'omicidio dello zio Mario Bozzoli
Gli ultimi movimenti di Giacomo Bozzoli, 39 anni, in fuga con la famiglia dopo la sentenza di ergastolo per l'omicidio dello zio Mario Bozzoli
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Sembra scomparso nel nulla Giacomo Bozzoli. Chi indaga, al momento, ha solo una certezza: che l'imprenditore siderurgico di Brescia, recentemente condannato all'ergastolo con sentenza in Cassazione per l'omicidio dello zio Mario nel 2015, si trova all'estero con tutta la sua famiglia, la compagna Antonella Colossi e il figlio di 9 anni. 

La pista francese, i Balcani e la cocaina

"Sono in Francia", aveva suggerito il suocero di Bozzoli, titolare di un importante galleria d'arte del centro di Brescia e nome noto in città. "Avevano parlato di fare una vacanza lì". Ma gli inquirenti, coordinati dalla Procura di Brescia, cercano in realtà da tutt'altra parte. E in particolare nei paesi della penisola balcanica tra Serbia, Montenegro e Albania, dal momento che Bozzoli vanta lì varie conoscenze. Tra cui un uomo con il quale, secondo alcune testimonianze, si divideva alcune dosi di cocaina. E poi c’è O., che lo accompagnava quando serviva intimidire i debitori con frasi come: "Se non mi paga il tuo papà mi paghi tu e se non mi paghi tu mi pagheranno i tuoi figli".

Così i carabinieri del comando di Brescia si stanno chiedendo se proprio relazioni di questo tipo, dai contorni ancora non ben definiti, non abbiano indotto Bozzoli a pianificare la sua fuga proprio verso Est. Un'evasione con tutta probabilità architettata da tempo, viste le precedenti sentenze di ergastolo che già da anni piombavano sulla testa del 39enne di Marcherio, accusato di aver ucciso lo zio e averne fatto sparire il corpo nel grande forno della fonderia di famiglia con l'aiuto di alcuni operai.

Il mandato di arresto internazionale

Ora sulla coppia di latitanti pende un mandato di arresto internazionale. I due sarebbero scappati nella notte tra il 30 giugno e il 1 luglio a bordo della Maserati Levante intestata al Bozzoli portandosi dietro il figlio di 9 anni: le ultime tracce li localizzano nei pressi della villa di Soiano, la villa di lusso con campo da calcio e piscina che Bozzoli e Colossi condividevano a due passi dal lago di Garda, nel tratto di costa compreso tra Manerba e Desenzano. Poi i cellulari si spengono, il satellite perde le tracce della Maserati Levante.

È qui che parte la virata verso i Balcani, apparentemente compiuta senza attraversare caselli o pagare pedaggi. Forse solo una prima tappa verso stati in cui, da ricercati, è possibile rifugiarsi per evitare l'estradizione come Seychelles, Nepal, Cambogia, la Malesia, Capo Verde, Namibia, Madagascar, Giamaica e Belize. Mete decisamente impegnative da raggiungere con le autorità di tutto il mondo alle calcagna, soprattutto per un guidatore con il passaporto scaduto come risulterebbe quello di Bozzoli. Ma tutto, al momento, può ancora essere.

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