La fuga di Giacomo Bozzoli

Giacomo Bozzoli era nascosto nel cassettone del letto: “Non aveva intenzione di costituirsi”

Giacomo Bozzoli era rientrato in Italia da almeno 24 ore e si stava nascondendo nella sua camera da letto a Soiano (Brescia). Secondo gli investigatori, il 39enne sarebbe arrivato dalla Spagna alla sua villa con mezzi di fortuna, anche auto a noleggio.
A cura di Enrico Spaccini
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L'arresto di Giacomo Bozzoli (foto da LaPresse)
L'arresto di Giacomo Bozzoli (foto da LaPresse)
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Era nascosto in un cassettone nella sua camera da letto Giacomo Bozzoli quando nel pomeriggio di oggi, giovedì 11 luglio, i carabinieri lo hanno rintracciato. I militari avevano notato alcuni movimenti sospetti in quella villa di Soiano del lago (in provincia di Brescia) che da giorni era stata imbottita di cimici. Al suo interno, c'era proprio il 39enne che risultava latitante dall'1 luglio scorso, quando la Corte di Cassazione lo ha condannato in via definitiva all'ergastolo per l'omicidio dello zio Mario, avvenuto l'8 ottobre 2015. "Abbiamo ragione di pensare che non aveva intenzione di costituirsi", ha dichiarato il procuratore Francesco Prete in conferenza stampa.

L'arrivo a Soiano con "auto a noleggio"

È ancora un mistero come abbia fatto l'imprenditore a rientrare in Italia. Il procuratore Prete ha parlato di "mezzi di fortuna" e di "auto prese a noleggio". Il percorso esatto, però, è ancora da ricostruire. Al momento dell'arresto, ripreso da alcuni residenti che hanno messo poi il video online, Bozzoli è apparso con barba e baffi, forse un tentativo di nascondere la sua vera identità.

Agli inquirenti ha detto: "Sono innocente, chiederò la rivalutazione del quadro probatorio che ha portato alla mia condanna". Tuttavia, il fatto che fosse nascosto nel cassettone potrebbe significare che non avesse intenzione di consegnarsi alle autorità: "Non è chiaro se sia stato un tentativo concreto", ha precisato il procuratore, "sta di fatto che i carabinieri lo hanno scovato". Non è escluso che Bozzoli sia tornato in Italia per non perdere contatti con il figlio. In casa, al momento dell'arresto, era solo.

Il ritorno a casa di Colossi e del figlio

Fino al 30 giugno era a Marbella, nel sud della Spagna, in vacanza nell'hotel di lusso Hard Rock insieme alla sua compagna, Antonella Colossi, e al loro figlio di 9 anni. Prima ancora sono stati a Cannes, in Francia, e a Valencia con tappa all'acquario. I tre avrebbero letto insieme la sentenza di condanna l'1 luglio, dopodiché le loro strade si sono divise.

Giacomo Bozzoli con la compagna Antonella Colossi e il loro figlio all'hotel Hard Rock di Marbella
Giacomo Bozzoli con la compagna Antonella Colossi e il loro figlio all'hotel Hard Rock di Marbella

Colossi e il bambino sono tornati a casa il 4 luglio, mentre di Bozzoli non si è saputo più nulla fino a oggi, giorno dell'arresto. I due hanno detto agli inquirenti di non sapere dove fosse andato il 39enne: il sospetto era che potesse aver lasciato la Spagna con un passaporto falso, magari diretto in Sud America.

"Bozzoli era tornato in Italia da 24 ore abbondanti"

Invece, alla fine, Bozzoli è stato rintracciato nella sua camera da letto. Non era armato e non ha opposto resistenza, ma ha provato a nascondersi in un cassettone del letto. Come dichiarato dal procuratore Prete, con sé aveva un borsello con 50mila euro in contanti e sarebbe rientrato in Italia "da 24 ore abbondanti".

Con sé, un borsello con 50mila euro in contanti. Non ci sarebbe traccia, invece, della sua Maserati Levante. Potrebbe fornire lui stesso qualche delucidazione in merito nell'interrogatorio a cui sarà presto sottoposto al comando provinciale dei carabinieri di piazza Tebaldo Brusato a Brescia.

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