Giacomo Bozzoli è stato arrestato dai carabinieri: si trovava nella sua villa a Soiano
I carabinieri di Brescia hanno arrestato Giacomo Bozzoli, il 39enne che lo scorso 1 luglio è stato condannato in via definitiva all'ergastolo dalla Corte di Cassazione. L'imprenditore, dopo 11 giorni di latitanza, è stato rintracciato nella sua villa di Soiano (in provincia di Brescia) dove pare abbia fatto ritorno proprio oggi, giovedì 11 luglio.
Fino allo scorso 30 giugno Bozzoli aveva soggiornato insieme alla sua compagna, Antonella Colossi, e al loro figlio di 9 anni, all'hotel Hard Rock di Marbella, nel sud della Spagna. Quando la Cassazione ha pronunciato la sentenza di condanna all'ergastolo per l'omicidio di suo zio Mario avvenuto l'8 ottobre 2015 e della distruzione del cadavere nel forno della fonderia di famiglia a Marcheno (Brescia), le loro strada si sono divise.
La gallerista d'arte e il bambino di 9 anni sono tornati a casa il 4 luglio, mentre di Bozzoli non si è avuto più notizia. In questi giorni, sono state formulate numerose ipotesi circa la latitanza del 39enne. Si pensava che l'imprenditore, attraverso un passaporto falso, avesse lasciato la Spagna in nave con direzione Sud America o forse Nord Africa.
Colossi, interrogata due volte dagli inquirenti, ha dichiarato di non conoscere le intenzioni del compagno. Versione, poi, confermata anche dal loro figlio che è stato ascoltato nelle scorse ore in audizione protetta con il supporto di psicologi forensi.
Le indagini sono andate avanti fino a quando nel pomeriggio di oggi, giovedì 11 luglio, i carabinieri di Brescia con una nota hanno fatto sapere di aver dato esecuzione all'ordine di carcerazione emesso dalla Procura. Bozzoli è stato, quindi, rintracciato nella sua villa di Soiano ed è stato arrestato.
Nel frattempo, la Procura ha aperto un fascicolo, per ora a carico di ignoti, con l'ipotesi di reato di procurata inosservanza della pena. Appare probabile, infatti, che il 39enne abbia ricevuto aiuto da persone a lui vicine che gli avrebbero consentito di pianificare una fuga che, per 11 giorni, gli ha consentito di evitare il carcere.