Ghali a Sanremo omaggia il suo quartiere Baggio: la periferia milanese è “la nuova Italia”
"Grazie Baggio". E Ghali, che ieri ha conquistato la vetta dei finalisti di Sanremo 2024, anche dal palco dell'Ariston ricorda la sua Milano. Dopo l'ultima esecuzione del brano Casa Mia il pensiero del rapper corre subito al quartiere della periferia ovest che l'ha visto crescere, da genitori tunisini, e che ha plasmato la sua formazione musicale e una narrativa che vede al centro tematiche di integrazione, multiculturalità, accoglienza.
L'infanzia in via Padova a Milano
Ghali Amdouni nasce infatti a Milano il 21 maggio 1993 e trascorre i primi anni di vita in via Padova, alle spalle di piazzale Loreto. È quando compie undici anni che si trasferisce con la madre nel quartiere di Baggio, dall'altra parte della città: qui, in un minuscolo appartamento popolare, inizia a registrare musica con un microfono e una webcam, per poi pubblicare i video su Internet. Nel 2011 entra a far parte del collettivo Troupe d'élite, e si fa notare: nello stesso anno riceve una chiamata dal rapper Guè, che lo mette sotto contratto nella sua etichetta Tanta Roba.
Il quartiere di Baggio: "Metafora delle periferie"
Il resto è storia. "Tutta l’ispirazione viene da qui, dal mio quartiere e dalle storie che mi raccontavano i miei coetanei", aveva detto lo stesso Ghali, cresciuto senza padre sui campi da pallone della Baggio Due. "Poi, progressivamente, ho allargato i miei orizzonti e la mia periferia è diventata la metafora per tutte le periferie italiane dove si cresce tra troppi problemi".
Un legame indissolubile quello con Milano e i suoi palazzoni popolari ai confini della città, dove crescono gli italiani di seconda generazione cantati da Ghali. Nati e vissuti a Milano, "la nuova Italia" portata sul palco dell'Ariston durante il medley con Ratchopper di venerdì scorso. "Io sono nato a Milano e sono nato milanista", disse. "A casa avevo dai posacenere ai poster del Milan. Avevo le coperte, le ciabatte, la mia stanza da piccolino era tappezzata… la mia famiglia è tutta milanista".
La mamma Amel
Su tutto e su tutti, però, c'è mamma Amel, che in platea all'Ariston ha assistito commossa alla performance canora del figlio in gara. "L’Italiano di Toto Cutugno è l’unica canzone italiana che mia madre cantava quando ero bambino ed è l’ultimo ricordo che ho dei miei genitori insieme", ha spiegato Ghali.
"Penso sempre di rappresentare quei ragazzi di quartiere con genitori che hanno faticato tanto per crescerli. Amo e credo in questo Paese che ripudia la guerra per Costituzione. Sono nato in Italia, mi sposerò in Italia, i miei figli saranno Italiani, morirò in questo Paese. Sono anch’io un Italiano Vero".