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Getta acido in faccia all’ex, la ragazza: “Mi teneva per i capelli, non capivo cosa fosse ma bruciava”

Said Cherrah sta affrontando il processo che lo vede accusato di aver provato a sfregiare l’ex fidanzata con l’acido muriatico. La 24enne ha raccontato in aula l’aggressione del 21 novembre 2023 a Erba (Como).
A cura di Enrico Spaccini
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È iniziato ieri, giovedì 26 settembre, il processo a carico di Said Cherrah, il 26enne accusato dal pm Antonio Nalesso della Procura di Como di aver cercato di sfregiare il volto della ex fidanzata con l'acido muriatico che aveva comprato in un supermercato. Il giovane aveva già un divieto di avvicinamento nei confronti della 24enne e doveva stare agli arresti domiciliari a Broni, ma il 21 novembre del 2023 si recò a Erba solo per fare del male alla ragazza. "Mi diceva che voleva stare con me, ma gli rispondevo che non era possibile", ha ricordato la giovane in aula, "mi ha preso per i capelli, buttato contro una ringhiera e mi ha rovesciato addosso questa sostanza che non capivo cosa fosse, ma bruciava".

Il divieto di avvicinamento e l'incontro a Erba

I primi episodi di violenza si erano verificati nell'agosto del 2023. Cherrah, 26enne di origine marocchina e residente a Broni, aveva distrutto l'auto della ragazza che aveva posto fine alla loro relazione con un cric. Dopo essere stato in carcere, era stato fatto uscire con un divieto di avvicinamento alla 24enne.

Come riportato da La Provincia di Como, il 21 novembre Cherrah avrebbe dovuto restare a Broni, ma ha scritto alla ragazza di volerla vedere. "Prima usò la scusa di aver fatto un incidente, io gli dissi che non potevamo vederci", ha raccontato la 24enne in aula. Quel giorno era andata a Erba per lavoro e lui l'aveva raggiunta. "Sono salita in macchina e l'ho convinto ad accostare", ha continuato la ragazza: "Diceva che voleva stare con me, ma gli rispondevo che non era possibile".

L'acido gettato sul corpo e sul viso della ragazza

Erano quasi le 14 quando la 24enne è scesa dall'auto di Cherrah perché doveva andare al lavoro. A quel punto, però, il 26enne l'ha presa per la coda dei capelli, l'ha gettata contro una ringhiera e ha iniziato a rovesciarle addosso il contenuto di una bottiglia appena presa dal bagagliaio. "Non capivo cosa fosse, ma bruciava", ha ricordato la 24enne, "urlavo ‘Ti prego, la faccia no', ma lui continuava a versare".

Cinque persone sono intervenute per bloccare Cherrah e una donna ha gettato subito acqua sul volto della ragazza. Anche quando veniva trasportata dall'ambulanza lui avrebbe continuato a minacciarla di morte. In aula la 24enne ha detto che comunque siano andate le cose il 26enne "è stato una persona importante nella mia vita" e che ora gli scrive lettere che fa arrivare in carcere nella speranza "che possa iniziare un nuovo percorso di vita". La ragazza si è costituita parte civile al processo, ma le denunce che aveva presentato negli anni contro Cherrah le ha ritirate.

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