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Alberto Genovese arrestato per stupro

Genovese, centinaia di foto e video di rapporti sessuali inviati agli amici: aveva una “collezione”

Centinaia di foto e video nei quali si vedrebbero le ragazze con cui Alberto Genovese ha avuto un rapporto sessuale da due anni a questa parte conservati maniacalmente nei suoi cellulari e nei suoi tablet, ora posti sotto sequestro. Questo quanto emerge dalle indagini dei pm in merito ai 400 gigabyte di memoria analizzata, in cui ci sarebbero anche le immagini della violenza sessuale ai danni della ragazza che lo accusa.
A cura di Filippo M. Capra
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Emergono nuovi agghiaccianti retroscena sul personaggio di Alberto Genovese, l'imprenditore in carcere perché accusato di stupro da una ragazza di 18 anni, e sui rapporti sessuali da lui consumati insieme a tante altre giovani donne. Secondo quanto ricostruito dal Corriere della sera, infatti, il fondatore di Facile.it (che l'azienda tiene a precisare aver lasciato nel 2014) avrebbe conservato come fossero trofei centinaia di foto e video che immortalano i rapporti sessuali consumatisi nella sua camera da letto durante le feste organizzate nella sua Terrazza Sentimento.

Genovese ha scattato foto alla 18enne stuprata priva di sensi

I documenti foto e video venivano poi girati ad una stretta cerchia di amici, che a loro volta li giravano ad altri amici e ad altri ancora. Lo testimonierebbero i quasi 400 gigabyte di memoria sequestrati nel suo appartamento e suddivisi in due telefoni e due tablet, di cui Genovese ha fornito spontaneamente la password. Una galleria di immagini che potrebbe nascondere altre violenze sessuali, spiega il Corriere, oltre a quelle che lo immortalano mentre abusa della ragazza di 18 anni per quasi 20 ore. In questi frame, si vedrebbe anche Genovese scattare foto alla ragazza priva di sensi nuda nel suo letto, imbottita di droga che non riesce a muoversi. Per il momento, gli inquirenti non sanno ancora se queste immagini siano state inviate o meno ai suoi amici, ma al termine dell'analisi forense si avrà un quadro ulteriormente più chiaro di chi fosse a conoscenza di quanto accaduto e chi no. Successivamente si procederà con l'analisi della memoria interna di un terzo telefono ritrovato all'interno di una cassaforte insieme a 40.000 euro in contanti e diversi grammi di "coca rosa".

Una collezione di foto e video di rapporti sessuali

L'aspetto più agghiacciante della vicenda è la conservazione maniacale, da collezionista, di tutte le immagini scattate o registrate durante i rapporti sessuali con la ragazza di turno. Alcune foto risalirebbero a più di due anni fa. Parte delle recenti immagini, invece, Genovese ha cercato di cancellarle il giorno dopo la violenza sessuale, come da lui stesso dichiarato ai pubblici ministeri che seguono il caso. "Quando ho chiesto di cancellare tutto»sarebbe stato perché «avevo paura che la ragazza fosse minorenne» e perché «c’era la polizia sotto casa mia, c’era droga dappertutto e poi c’era la notte trascorsa con la 18enne» che, ha aggiunto, «poteva essere presa, se fuori contesto, come violenza sessuale».

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