Gatto torna a casa con una freccia conficcata in un occhio: salvato dal veterinario

Un gatto è stato trafitto da un dardo a un occhio. La freccia, probabilmente scagliata con un'arma simile a una balestra sportiva, gli ha trapassato il bulbo oculare, il cranio e parte della gola. Nonostante la ferita e il dardo ancora piantato sul volto, il felino è riuscito a tornare a casa dai suoi proprietari che lo hanno portato subito dal veterinario di fiducia a Calolziocorte, in provincia di Lecco. Dopo un delicato intervento, il medico è riuscito a sfilargli la freccia senza ledere alcun organo vitale. Ora l'animale dovrà restare in convalescenza per una settimana, mentre i carabinieri indagano su chi sia stato a ferirlo.
Alboino è rientrato a casa da solo con il dardo nell'occhio
Era la sera di sabato 25 febbraio quando il gatto, chiamato Alboino, è tornato a casa miagolando. L'animale è abituato a girare libero nella zona Ca' Del Diaul, a Valgreghentino. Quando è rincasato con quel dardo conficcato sul cranio i suoi proprietari non volevano credere a ciò che vedevano.
Compresa la gravità delle sue condizioni, hanno portato Alboino dal loro veterinario di fiducia: Giovanbattista Fornari. Il medico ha voluto innanzitutto eseguire una radiografia del felino per pianificare l'intervento. Il dardo aveva oltrepassato il bulbo oculare, l'orbita, il palato e la gola.
L'intervento e la denuncia
L'operazione è stata complicata, ma Fornari è riuscito a tirare fuori la freccia senza causare altri danni garantendo un esito opposto rispetto a quanto accaduto qualche giorno fa a San Marino. Lo scorso giugno, il gatto del ministro Federico Pedini Amati è morto dopo essere stato colpito da un colpo esploso dal ciclista Antonio Tiberi con la sua carabina ad aria compressa.
Servirà almeno una settimana per la completa guarigione di Alboino e per capire se quell'occhio tornerà mai a recuperare qualche funzionalità. Il veterinario, concluso l'intervento, ha convinto i proprietari del gatto a sporgere denuncia. Per l'uccisione, o anche la lesione, di un animale, infatti, la legge prevede una pena che prevede la reclusione da tre mesi a 18 mesi, o la multa che può variare dai 5mila ai 30mila euro.