Gatta finisce in una gabbia per nutrie e muore affogata, la proprietaria: “Voglio sapere chi l’ha piazzata”
Lo scorso mercoledì 17 gennaio una gatta è morta dopo essere finita in una gabbia trappola per nutrie e rimasta immersa in acqua a lungo. A denunciare quanto accaduto è stata la sua padrona, Daniela Doffini, che è anche presidentessa dell'associazione 4Zampe nel cuore Italia di San Benedetto del Po (in provincia di Mantova) a difesa degli animali. "La cosa più grave è che la mia gattina è stata gettata dentro la recinzione forse sperando che i cani la sbranassero", ha commentato con un post su Facebook, "io voglio sapere chi ha messo quelle dannate gabbie vicino alla mia proprietà".
Le gabbie trappola per nutrie
Come ha raccontato la stessa Doffini in un'intervista pubblicata su La Gazzetta di Mantova, aveva deciso di trasferirsi tempo fa in una cascina di campagna nella frazione di Portiolo proprio per prendersi cura degli animali che ospita a nome dell'associazione di cui è presidentessa. Verso le 9:30 del 17 gennaio, però, la sua attenzione è stata attirata dall'abbaiare insistito dei cani.
"Stavo distribuendo il cibo quando ho notato qualcosa di strano vicino alla stalla", ha raccontato Doffini, "all'inizio ho pensato a una copertina inzuppata d’acqua, ma invece era la mia gattina". Già da un primo sguardo si vedeva come la piccola felina fosse stata immersa in acqua, probabilmente tanto a lungo fino a farla morire.
"Chi ha fatto questo alla mia gattina non può restare impunito"
La presidentessa di 4Zampe ha spiegato che il fosso che costeggia la sua cascina è abitato da nutrie e ultimamente è stato riempito di gabbie per la loro cattura. Secondo Doffini, la sua gatta è finita proprio dentro una di queste che in più occasioni aveva chiesto venissero rimosse: "Chi ha fatto questo alla mia gattina non può restare impunito, è un atto di barbarie", ha affermato, "ho chiamato la polizia provinciale che mi ha spiegato che è il Comune che distribuisce le gabbie trappola per le nutrie. Non sono numerate, ma chi le consegna è tenuto a sapere nome e cognome".
La speranza di Doffini è di riuscire a risalire all'identità di quella persona che non solo ha piazzato una gabbia trappola secondo lei troppo vicino alla sua proprietà ma ha anche gettato il corpo ormai senza vita della sua gatta oltre la recinzione: "Forse sperava che i cani la sbranassero, ma loro la conoscevano bene e non l'hanno toccata".