Gara di solidarietà per il terremoto in Siria e Turchia, la comunità islamica: “Generosità immensa”
Nel giorno di preghiera nel Centro culturale islamico di Saronno (Varese) sono in tanti a portare vestiti e beni di prima necessità che saranno trasportati da alcuni furgoni nelle zone colpite dal sisma tra Turchia e Siria. La comunità islamica lombarda, ma anche tanti cittadini non di fede musulmana, si sta mobilitando per far fronte al disastro del sisma.
La macchina della solidarietà
Come già accaduto per la guerra in Ucraina, anche lo scorso anno il centro di Saronno consegnò beni di prima necessità, è il tam-tam sui social a spingere il mondo della solidarietà.
"Partiremo con due mezzi da qui, con tutto quello che la cittadinanza ha donato ed è stata veramente una generosità immensa – racconta a Fanpage.it Saif Eddine Abouabid, il portavoce del centro islamico di Saronno – abbiamo coperte, pannolini, cappotti, giacche, medicinali, paracetamolo e ibuprofene, sciroppo per la tosse per i bambini, pannolini, tutto quello che effettivamente in questo momento è scarsamente presente perché a causa del terremoto parecchi centri commerciali e supermercati sono crollati".
Mentre Abouabid ci mostra il materiale raccolto, arrivano alcune ragazze da Piacenza con delle valigie piene di vestiti per l'inverno. Sabato è arrivato un carico da Ferrara: il centro di Saronno, nonostante si trovi in una piccola cittadina, è un vero e proprio punto di riferimento per tutto il Nord Italia.
La Siria senza tende
A preoccupare maggiormente in questo momento è la situazione della Siria, Paese già piegato da oltre dieci anni di guerra civile e dagli embarghi.
"La situazione in Siria è drammatica, già sono passati diversi giorni e nessuno è riuscito a entrare in Siria, proprio dove ci sono i terremotati – spiega Ahmed Maani, dell'associazione Insieme per la Siria – Italia – la gente dorme per strada, non ci sono tende, l'altro giorno mi hanno chiamato,
volevano le tende, non ci sono tende".
Maani è originario di Aleppo, città già colpita dall'Isis e ora anche dal terremoto. L'associazione Insieme per la Siria-Italia ha spedito negli anni decine di container con beni di prima necessità ma la gravità della situazione attuale si denota proprio dalla mancanza di tende, con i terremotati che dormono per strada.