Gaffe di Conte, sbaglia il nome della candidata sindaco M5s a Milano: Layla Romano (anziché Pavone)
Che fosse emozionato l'aveva detto all'inizio. E di sicuro è stata l'emozione a giocare un brutto scherzo a Giuseppe Conte, il leader del Movimento 5 stelle che ieri era a Milano, in piazza XXIV maggio, per sostenere la candidata sindaco dei Cinque stelle Layla Pavone. Peccato però che, proprio quando l'ha nominata per la prima volta, l'ex presidente del Consiglio ne abbia sbagliato il nome: "Posso dire che sono emozionato qui a Milano, di essere qui a Milano? – ha esordito Conte, proseguendo così: "Sono molto contento di incontrare, siamo in campagna elettorale, Layla Romano che è qui. Mi fa piacere davvero che il Movimento 5 stelle dia un grande segnale di rinnovamento con questa candidatura".
Conte: Storicamente il Movimento non ha brillato a Milano
La smorfia dell'ex consigliera di amministrazione della società editrice del Fatto quotidiano, che il 3 e 4 ottobre sfiderà Beppe Sala, Luca Bernardo e gli altri candidati sindaco, ha rivelato il fastidio col quale la gaffe è stata accolta. Conte ha comunque superato l'impasse parlando del risultato che si aspetta dal Movimento 5 stelle alle prossime elezioni amministrative: "Storicamente il Movimento non ha brillato a Milano. Quindi per il principio di realtà non mi aspetto che questo segno di rinnovamento dia risultati strepitosi fin dall'inizio. Ma per noi è importante dare un segnale di attenzione a Milano", ha chiarito l'ex premier, che ha poi ricordato la sua lettera al "Corriere della sera" su Milano (anche quella non priva di errori, con i famosi 200mila bambini poveri a Milano) aggiungendo: "Qualche errore l'abbiamo commesso se non siamo riusciti a dialogare con i ceti produttivi e alcune fasce sociali anche qui a Milano, evidentemente è colpa nostra".
L'apertura a Sala al ballottaggio: Siamo alternativi a questa destra
Tra i passaggi più interessanti dell'intervento di Conte anche quello sul possibile appoggio a Sala in caso di ballottaggio col candidato di centrodestra Bernardo, un esito che tutti i sondaggi ritengono probabile: "È chiaro che dialogare con una politica di destra che anche in piena pandemia ha mostrato di essere un po' deficitaria o di non riuscire a inquadrare gli obbiettivi fondamentali del Paese è un po' difficile per noi", ha detto Conte, che ha imputato allo schieramento di Salvini e Meloni una posizione confusa e ondivaga sul tema dei vaccini. "Noi siamo in un orizzonte politico che è alternativo a questa politica di destra", ha poi aggiunto Conte: pur senza mai nominarlo, l'eventuale appoggio a Sala in caso di ballottaggio sembra scontato.