Gabbie piene di feci, orecchie tagliate e niente acqua: sequestrato l’allevamento horror di Pitbull

Ventuno cani tenuti in piccole gabbie, alcuni sotto al sole senz'acqua, altri tra feci di almeno una settimana. È quanto i veterinari dell'Agenzia di tutela della salute di Rovato hanno trovato appena entrati in un allevamento "fai da te" di Chiari, in provincia di Brescia. La proprietaria dovrà rispondere dello stato della casa in cui teneva i cani, tutti Pitbull e American Staffordshire terrier che poi rivendeva online e di maltrattamenti. In particolare, nei confronti di quei 12 cani trovati con le orecchie tagliate.
La perquisizione dell'allevamento
In Italia, tagliare le orecchie a un cane senza alcuno scopo curativo, è reato. Quei 12 cani mutilati si trovano ora in affidamento giudiziario ai canali della zona. Ma quando il team di veterinari si è presentato ai cancelli di quell'abitazione nella mattinata di giovedì 20 maggio, la signora proprietaria era contraria nel farli entrare. Nonostante il mandato del giudice che chiedeva la perquisizione di quel luogo da parte delle guardie ambientali di Fare ambiente, quelle zoofile di Legambiente e i carabinieri del Nas e Radiomobile, la situazione era tesa. Ci sono volute in tutto 10 ore, tra controlli e procedure, per risolvere la questione.
L'evidente disagio psicofisico dei cani
La precarietà della salute dei cani è apparsa subito evidente alle autorità. Un disagio psicofisico dovuto a gabbie troppo strette, a un accumulo di feci nei box, al sole diretto contro quelli tenuti all'esterno della casa senza acqua. Tra loro, oltre a maschi adulti e cuccioli, anche femmine usate come fattrici. Le segnalazioni si sono susseguite per mesi. Le autorità hanno anche acquisito la documentazione circa la compravendita dei cani per verificarne la regolarità.