Furto nella villa Ecclestone: condannati tre uomini, ma il capo della banda è ancora latitante
Sono stati condannati i tre membri della banda, collegati a un campo rom di Milano, responsabili del furto nell'appartamento di Tamara Ecclestone (primogenita ed ereditiera dell'ex capo della Formula 1), messo a segno nel 2019, e di altri avvenuti tra il capoluogo meneghino e Londra. La decisione è stata presa da un giudice inglese: il 24enne Jugoslav Jovanovic è stato condannato a 11 anni di reclusione, sia il 45enne Alessandro Donati che il 44enne Alessandro Maltese sono stati condannati a otto anni e nove mesi.
Gran parte della refurtiva non è stata ancora recuperata
Il più giovane dei tre è stato ritenuto colpevole di associazione per delinquere finalizzata al furto e riciclaggio mentre gli altri due sono responsabili di furto. Il gruppo era stato trovato nel 2020 a Milano: aveva trovato rifugio in città, ma una volta beccati sono stati estradati su richiesta della giustizia britannica. Le autorità li hanno accusati di aver rubato nelle case di alcune celebrità portando via gioielli e altri beni per un valore complessivo di 26 milioni di sterline. Oltre a Ecclestone, è stato derubato l'allenatore Frank Lampard e il miliardario thailandese Vichai Srivaddhanaprabha. Parte della refurtiva non è stata recuperata.
Ancora latitante il capo della banda
Ancora latitante il capo della banda, Alfredo Lindley. In Italia il 39enne era già stato ritenuto responsabile di diversi furti come quello avvenuto in casa di Vieira e Muntari o nell'abitazione della vedova Trussardi. Per il momento Lupin – così è stato soprannominato dalle forze dell'ordine – potrebbe nascondersi in Serbia. Appena fuori Belgrado vive infatti la madre del 39enne.