Funzionaria di Atm Milano clonava i biglietti e poi li rivendeva: sequestrati conti e super villa
Avrebbe avuto un tenore di vita spropositato rispetto allo stipendio di una funzionaria dell'azienda dei trasporti milanesi e molti l'avrebbero vista con mazzette che conteneva in borse griffate. Secondo le indagini dei carabinieri del nucleo investigativo di Milano una funzionaria, responsabile dell'intero Atm Point di piazza Duomo a Milano, avrebbe dato vita a un sistema di clonazione e rivendita dei biglietti Atm con la collaborazione di alcuni dipendenti. Alla donna è stato notificato un maxi sequestro.
Il sistema architettato per fare soldi
Le indagini degli inquirenti hanno permesso di scoprire che la donna sarebbe stata a capo di un gruppo di dipendenti – circa una decina – che avrebbero aiutato la funzionaria nei suoi affari. Stando a quanto riportato dal quotidiano "Il Corriere della Sera", la signora avrebbe ordinato di stampare biglietti e abbonamenti, sfruttare alcune falle presenti nel sistema di contabilizzazione di Atm, e rivendere poi tutto in nero agli sportelli. Denaro che poi però incassavano personalmente e non versavano nelle casse.
Borse griffate, soldi e una villa fuori Milano
Un sistema ben architettato che le avrebbe permesso di avere un tenore di vita superiore alla media: borse griffati, denaro e una villa immensa fuori dal capoluogo meneghino. Eppure, secondo le analisi dei carabinieri, le sue ricchezze non corrispondevano con i conti correnti familiari sui quali c'erano pochi movimenti ed entrate. In totale sono stati sequestrati beni per un valore di 1,2 milioni di euro. Al momento, oltre alla funzionaria, non sembrerebbero esserci ulteriori indagati.