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Incidente Funivia Stresa-Mottarone

Funivia Mottarone, le sorelle di Vittorio Zorloni: “Lo abbiamo riconosciuto solo dal tatuaggio”

Grande dolore a Seveso, cittadina in cui abitano le sorelle e la madre di Vittorio Zorloni, una delle 14 vittime del crollo della funivia al Mottarone. “Nostro fratello era impossibile da riconoscere, solo un tatuaggio sul collo ha dimostrato che era lui”, ha detto una delle sorelle al quotidiano “Il Giorno”. Nella tragedia di Stresa assieme a Vittorio sono morti anche la compagna Elisabetta Personini e il figlio Mattia, di 5 anni.
A cura di Francesco Loiacono
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Vittorio e Elisabetta, genitori di Mattia (Foto Fb)
Vittorio e Elisabetta, genitori di Mattia (Foto Fb)
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"Nostro fratello era impossibile da riconoscere, solo un tatuaggio sul collo ha dimostrato che era lui". Sono parole forti quelle riferite al quotidiano "Il Giorno" da una delle sorelle di Vittorio Zorloni, una delle vittime del crollo della funivia del Mottarone a Stresa. Il 54enne, residente a Vedano Olona nel Varesotto, su quella maledetta cabina precipitata per cause in fase di accertamento dalla procura di Verbania era assieme alla compagna Elisabetta Personini, 38enne, e al loro figlio Mattia, di soli 5 anni. Tutti e due morti come le altre persone a bordo della funivia: solo il piccolo Eitan, unico dei figli di una coppia israeliana residente a Pavia, è sopravvissuto alla tragedia.

Le sorelle di Vittorio: Temiamo che nostra madre crolli psicologicamente

L'onda di dolore per quanto accaduto sulla sponda piemontese del lago Maggiore è arrivato anche a Seveso, cittadina della provincia di Monza e Brianza dove vivono le due sorelle e l'anziana madre di Zorloni. È proprio a quest'ultima che sono adesso rivolte le preoccupazioni delle due sorelle: "Ci stiamo facendo forza tutti insieme, ma la nostra vita non sarà più la stessa – ha detto la sorella minore di Vittorio al Giorno -. Mia mamma Cesarina sembra che stia reggendo a questo terribile dolore, ma ci aspettiamo un crollo psicologico. Ha perso un figlio e un nipotino. È un incubo. Quando il sequestro sarà sbloccato potremo procedere ai funerali che si terranno sicuramente a Vedano Olona dove vivevano. Conviveremo con questo immenso dolore".

La svolta nelle indagini: tre persone fermate

A Vedano Olona sono intanto giorni di lutto, in attesa che possano celebrarsi i funerali della famiglia scomparsa, la cui data non è ancora stata fissata. Anche sul gruppo social della zona tutti gli utenti sono stati invitati a non pubblicare nuovi commenti, a meno che non siano pensieri per i concittadini morti nella tragedia. Nelle scorse ore aveva parlato lo zio di Mattia, ricordato anche dai suoi compagni della scuola materna: "Le condoglianze della politica mi fanno solamente più rabbia, perché la responsabilità di queste tragedie è la loro", aveva detto l'uomo. Stamattina però sul fronte delle indagini c'è stata una svolta: tre persone sono state fermate con l'accusa di aver disattivato intenzionalmente un freno d'emergenza che avrebbe potuto bloccare la cabina della funivia dopo la rottura del cavo d'acciaio traente.

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