Funerali di Stato per Silvio Berlusconi: saranno celebrati mercoledì 14 giugno in Duomo a Milano
Si svolgeranno mercoledì 14 giugno, alle ore 15, i funerali di Silvio Berlusconi, morto oggi all'ospedale San Raffaele. La funzione sarà celebrata all'interno del Duomo di Milano e la Presidenza del Consiglio ha deciso di organizzare i funerali di Stato. La salma è stata trasferita nella sua villa di Arcore, dove è stata allestita anche la camera ardente. Ma l'accesso è consentito esclusivamente ad amici e familiari.
Funerali di Stato in Duomo a Milano
Come previsto dalla legge legge 36 del 7 febbraio 1987, saranno organizzati i funerali di Stato per Silvio Berlusconi. Il riconoscimento è infatti previsto per i presidente della Repubblica, del Senato, della Camera dei deputati, del Consiglio dei Ministri e della Corte costituzionale, sia che il decesso avvenga durante la permanenza in carica, sia che avvenga dopo.
Ai funerali parteciperanno, infatti, la più alte cariche dello Stato e la funzione sarà interamente a carico del Governo. Sicuramente arriverà a Milano la premier Giorgia Meloni (che ha già mandato un suo messaggio di cordoglio), diversi ministri, compreso Matteo Salvini e Maria Elisabetta Alberti Casellati. Inoltre al feretro saranno riconosciuti gli onori militari all'ingresso e all'uscita della cattedrale.
Ma non solo. Anche i tanti sostenitori e ammiratori dell'imprenditore e leader di Forza Italia potranno partecipare al rito funebre: per questo si è deciso di far celebrare la funzione all'interno del Duomo di Milano, che può ospitare persone anche nell'ampia piazza adiacente.
La camera ardente di Silvio Berlusconi
I familiari, che potevano rifiutare i funerali di Stato, hanno invece deciso che la camera ardente si svolga in forma privata nella loro casa di Arcore: l'accesso è quindi limitato esclusivamente alle persone che lo conoscevano e che intrattengono rapporti con la sua famiglia.
L'ipotesi di allestire una camera ardente negli studi di Mediaset a Cologno Monzese, sempre in provincia di Milano, è stata accantonata in quanto non sarebbe stato possibile garantire l'ordine pubblico.