video suggerito
video suggerito

Fuggita dall’Iran a Milano per essere libera di ballare: “Ora non posso più tornare dai miei genitori”

Saba, una ballerina iraniana di 23 anni, racconta la sua storia a Fanpage.it: è arrivata a Milano tre anni fa perché in Iran è vietato danzare. Ora non può più tornare nel suo paese per vedere la sua famiglia.
A cura di Giorgia Venturini
632 CONDIVISIONI
Immagine

"Ho amato la danza fin da quando ero piccola e vivevo con la mia famiglia a pochi chilometri da Teheran. Ma in Iran è vietato soprattutto per le donne ballare". Racconta la sua storia a Fanpage.it Saba, una ballerina iraniana di 23 anni arrivata in Italia con una borsa di studio per la danza. E proprio per la danza non può più tornare in Iran, dove vive la sua famiglia.

Video thumbnail

Chi vuole danzare in Iran cosa deve fare?

Ballare di nascosto, in qualche residenza privata. In qualche garage. Fino a quando poi dopo le lezioni a scuola facevo due ore di macchina per raggiungere Teheran e prendere lezioni di danza. Tanti mi davano per pazza perché in Iran è illegale: sia perché le donne non devono mettere in mostra il proprio corpo sia perché la danza è considerata inutile. Una perdita di tempo.

Fino a quando non ci fu l'occasione di andare all'estero…

Il mio sogno è sempre stato quello di danzare. Una sera la mia insegnante di danza mi ha chiamata per convincermi a fare un’audizione il giorno dopo a Teheran. A giudicare l’audizione era il direttore italiano di un progetto di danza internazionale: era la prima volta dalla rivoluzione che ha vietato il ballo in Iran che qualcuno si presentava per fare un’audizione alle ballerine.

Sono riuscita a passare e mi hanno proposto una borsa di studio per studiare danza in un’accademia a Milano. Si era avverato il mio sogno. Così tre anni fa sono arrivata in Italia.

È stato facile uscire dall'Iran?

Sapevo che sarei partita ma non ero convinta di riuscire a ritornare in Iran perché il governo sapeva che ho lasciato il Paese per studiare danza. E danzare è illegale in Iran.

Sei mai più tornata in Iran?

La prima volta che sono tornata dalla mia famiglia in Iran è stata l’estate del 2021, dopo due anni. Sono tornata e sono ripartita per l’Italia senza alcun problema. Due mesi fa sono ritornata in Iran per passare sempre un periodo con la mia famiglia ma non è stato più così facile ripartire per l'Italia.

Cosa è successo?

In Iran appena arrivata mi hanno trattenuto il passaporto. Sapevano che ero una ballerina a Milano. Per riaverlo ho dovuto incontrare dei funzionari del governo iraniano, di cui i cittadini iraniani hanno molta paura. Perché è noto che loro con te possono fare quello che vogliono.

Sono stata chiusa in una stanza con loro una prima volta per quattro ore e la seconda volta due ore. Mi hanno riempita di domande. Mi hanno chiesto fin da subito di spiegare tutto: dall’audizione ai miei studi a Milano. Non solo perché il ballo è illegale ma perché avevano il sospetto che nella mia accademia di danza in Italia mi insegnassero a protestare contro il regime. Follia.

È stata usata violenza durante gli interrogatori?

Duranti questi incontri ero terrorizzata perché dovevo dire esattamente ciò che volevano loro. Se mi opponevo rischiavo il carcere e non so quello che mi avrebbero potuto fare. Mi hanno fatto firmare un foglio in cui dichiaravo che ero a conoscenza che la danza in Iran è illegale e che non avrei più danzato.

Solo stando alle loro regole sono riuscita a partita per l’Italia. Ma una volta salita sull'aereo era chiaro fin da subito che non sarei potuta più tornare in Iran. Mai più.

Eppure là vive la tua famiglia…

E venire a trovarmi a Milano sarà per loro difficile. Ci dovremo trovare in un’altra nazione, come in Turchia. Ma i viaggi costano. Non so come faremo.

Com'è la tua vita in Italia?

Da quando sono ritornata in Italia sono diventata un’attivista come tanti altri iraniani in questi giorni in cui in Iran ci sono proteste contro il regime. Partecipo a manifestazioni e ho tenuto un discorso nella sede del parlamento europeo a Milano.

Le proteste di questi giorni in Iran porteranno a un cambiamento?

Qualcosa in Iran fortunatamente sta cambiano. Spero che le tante proteste potrebbero portare a una rivoluzione e far cadere il regime. Voglio rappresentare ora tutti i giovani iraniani che non hanno avuto la mia fortuna di lasciare il Paese e realizzare i propri sogni. Penso ai giovani in Iran che come me tre anni fa avevano paura di fare qualsiasi cosa, anche la più fondamentale. Siamo stanchi di avere paura.

632 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views