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Fratelli d’Italia ritira la mozione contro le carriere alias nelle scuole dopo le proteste

Il capogruppo di Fratelli d’Italia ha confermato che la mozione contro le carriere alias nelle scuole lombarde sarà ritirata e rinviata. Contro il testo considerato “discriminatorio” si sono schierate le forze di opposizione, le organizzazioni Lgbtqia+ e i presidi degli istituti dove è già attivo il protocollo.
A cura di Enrico Spaccini
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La mozione presentata da Fratelli d'Italia per chiedere alla Regione Lombardia di intervenire contro la diffusione della carriera alias nelle scuole sarà ritirata e rinviata. La conferma è arrivata dal capogruppo del partito al Pirellone, Christian Garavaglia, a poche ore dalla seduta del Consiglio di martedì 4 luglio che avrebbe dovuto esaminare il testo.

La mozione di Fratelli d'Italia

Contro il documento, che vede come primo firmatario il consigliere FdI Giacomo Zamperini, si è schierata l'opposizione politica, da Pd a M5S, le associazioni Lgbtqia+ e le organizzazioni studentesche. "La qualità della proposta è oscena nei fini e imbarazzante nel contenuto", aveva dichiarato il consigliere Luca Paladini, "dove si mischiano giudizi morali e astruse motivazioni scientifiche".

Nella mozione di FdI, il protocollo che permette alle persone di comparire nei documenti interni agli istituti scolastici con il nome che corrisponde alla propria identità di genere diversa da quella anagrafica era visto come "un grave pericolo". "Cancella il vero significato del concetto di identità", sostenevano i consiglieri, "lanciando un messaggio sbagliato, secondo il quale ognuno potrebbe autodeterminare il proprio genere".

"Protocollo funzionale all'inclusione e al diritto allo studio"

"È una gravissima violazione delle libertà delle singole scuole", hanno fatto sapere i presidi dei 28 istituti lombardi in cui è già possibile accedere al protocollo, affermando come la carriera alias "permette di esprimere la facoltà di autodeterminazione, è funzionale all'inclusione e al diritto allo studio".

Anche Paola Bocci, consigliera Pd, ha sottolineato su Facebook "che la scuola spesso diventa teatro di discriminazioni e intolleranza, soprattutto relativamente a orientamento sessuale, identità o espressione di genere, che dobbiamo contrastare con ogni mezzo a nostra disposizione".

Il testo avrebbe dovuto essere esaminato dal Consiglio nella seduta prevista per martedì 4 luglio. Per lo stesso giorno erano state programmate due manifestazioni di protesta, una per le 9:30 e l'altra per le 18, entrambe sotto il Pirellone. Alla mobilitazione avrebbero partecipato anche Acet, Ala Milano, Cig Arcigay Milano, Agedo e I Sentinelli.

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