Franco Bernardo morto per strangolamento in Moldavia, cosa non torna nel racconto della compagna
L'autopsia eseguita a Como ha rivelato che Franco Bernardo è morto nei primi giorni di giugno per "asfissia meccanica in seguito a strangolamento". A portare avanti le indagini sulla morte dell'ex manutentore di alberghi 62enne è la Procura di Roma, dato che il decesso è avvenuto all'estero, ma in Moldavia è già stato aperto un fascicolo per omicidio dove la sua compagna 56enne risulta indagata. Sarebbero troppe le cose che non tornano sul racconto che la donna ha fornito riguardo le ultime ore di vita di Bernardo.
Il viaggio in Moldavia e la morte di Bernardo
Bernardo avrebbe visto la sua famiglia per l'ultima volta a fine maggio. Da tempo si era trasferito da Como a Cerano Intelvi con la sua nuova compagna di origine moldava, separandosi dalla moglie e allontanandosi dai figli ormai adulti. Il 62enne era intenzionato a fare un viaggio di alcuni giorni in Moldavia, più precisamente a Soroca (città a 150 chilometri dalla capitale Chisinau). Con lui, era partita anche la 56enne che si era presa una settimana di ferie dal lavoro e pare che nessuno sapesse che sarebbero andati nel Paese d'origine di lei.
Da quel giorno, di Bernardo nessuno ha avuto più notizie. Fino a quando nei primi di giugno una donna, probabilmente proprio la compagna, ha telefonato all'ex moglie del 62enne per informarla che era morto alcuni giorni prima. Inoltre, le ha detto anche che avrebbe dovuto farle avere 100mila euro cosicché avrebbe potuto organizzare il rimpatrio della salma.
Le contraddizioni della compagna
Allarmati, i famigliari di Bernardo hanno contattato il Consolato tramite il loro avvocato. In questo modo intendevano verificare l'effettiva morte dell'ex manutentore e procedere, così, al rientro della salma in Italia secondo le normali procedure. In breve tempo si è scoperto che Bernardo era arrivato al pronto soccorso dell'ospedale con alcune ferite che hanno provocato la sua morte.
Da questo momento, si sono susseguite rapidamente alcune contraddizioni che hanno portato la compagna di Bernardo a finire al centro dell'inchiesta moldava. Innanzitutto, la 56enne aveva raccontato all'arrivo al pronto soccorso che il 62enne si era sentito male dopo aver mangiato e bevuto quando era in giardino.
Quando, però, il referto medico moldavo ha evidenziato una lesione all'osso del collo, la donna ha modificato la versione della storia parlando di una brutta caduta che avrebbe provocato il colpo e la morte. Infine, dopo che l'autopsia eseguita a Como ha rilevato segni di pressione al collo, la 56enne ha detto che erano stati causati dai tentativi di salvargli la vita. Mentre si cerca di far luce sulla posizione della donna in Moldavia, la Procura di Roma ha già disposto una serie di esami tossicologici da eseguire su Bernardo al fine di rilevare eventuali sostanze che potrebbero essergli state somministrate.