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Franco Bernardo morto in Moldavia, per i periti non sarebbe stato un incidente: “Strangolato con un oggetto”

Franco Bernardo è deceduto nella notte tra il 31 maggio e l’1 giugno 2023 in Moldavia. Per i periti di Chisinau, il 62enne comasco sarebbe stato strangolato con un “oggetto allungato” e sul suo corpo non sono stati trovati segni “dell’esecuzione delle misure di rianimazione”. La compagna è imputata per “omicidio per negligenza”.
A cura di Enrico Spaccini
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Franco Bernardo (foto da Life Moldova)
Franco Bernardo (foto da Life Moldova)

Sarebbe stato strangolato Franco Bernardo, il comasco deceduto nella notte tra il 31 maggio e l'1 giugno 2023 a Soroca, in Moldavia. È quanto emerso nel corso della terza perizia eseguita sul corpo del 62enne, disposta dal Tribunale moldavo su richiesta dell'avvocato di parte civile che rappresenta i parenti della vittima, che ha evidenziato la causa del decesso in una "asfissia meccanica" causata da un "oggetto allungato". Per la morte di Bernardo è imputata la compagna, Svetlana Botas, per "omicidio per negligenza", ma la sua posizione potrebbe aggravarsi nel corso delle prossime udienze.

I dubbi sulla morte di Bernardo

Botas e Bernardo si erano conosciuti a Como, mentre lavoravano nello stesso albergo. A fine maggio 2023 i due avevano deciso di andare in Moldavia, Paese d'origine della donna, per acquistare un'auto. Dopo un viaggio a Chisinau, la capitale, la coppia aveva cenato a casa di lei. Botas aveva raccontato che quella sera Bernardo aveva consumato un'ingente quantità di alcol e che lo aveva ritrovato privo di sensi a terra in giardino. Trasportato in ospedale, il 62enne era deceduto quella stessa notte.

Per fare chiarezza sul decesso di Bernardo, erano stati disposti accertamenti sia in Moldavia che in Italia, affidati alla Procura di Roma. L'anatomopatologo Giovanni Scola, che si è occupato dell'autopsia, aveva rilevato in una "asfissia meccanica in seguito allo strangolamento" la causa del decesso del 62enne. Una ricostruzione che andava in conflitto con il racconto di Botas, la quale ha sostenuto che i segni trovati sul collo del compagno li aveva causati lei nel tentativo di salvargli la vita.

I risultati della nuova perizia

Così, su richiesta dell'avvocato Eduard Digore, che assiste la famiglia della vittima, il Tribunale di Soroca ha sospeso le udienze disponendo nuovi accertamenti sul corpo di Bernardo. Questa terza perizia, eseguita nel Centro di Medicina Legale di Chisinau, ha evidenziato che il 62enne sarebbe deceduto per "asfissia meccanica" e che questa non sarebbe stata provocata a mani nude, bensì con un "oggetto allungato o largo". Come riportato da La Provincia di Como, l'esame ha evidenziato anche una ferita alla testa, che sarebbe stata procurata con un oggetto contundente, e due macchie di sangue umano mai segnalate finora sulla maglietta polo verde che il 62enne indossava la sera della morte.

Non c'è certezza che le macchie siano state prodotte quella notte, o meno. Tuttavia, per i periti moldavi sarebbe chiaro che sul corpo di Bernardo non ci siano "segni o lesioni specifiche dell'esecuzione delle misure di rianimazione" e che la frattura dell'osso iode che avrebbe portato al decesso del 62enne non sarebbe stato accidentale. Nelle prossime udienze, Botas e i suoi difensori dovranno chiarire questi nuovi dubbi che potrebbero aggravare la sua situazione processuale.

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