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Franco Bernardo morto in Moldavia, la compagna si difende: “Aveva bevuto molto, anche la grappa”

La compagna di Franco Bernardo, 62enne comasco morto in Moldavia il 31 maggio, ha parlato a una tv locale per la prima volta. La 56enne ha respinto le accuse mosse nei suoi confronti, sostenendo che l’uomo è morto a causa di un malore e perché aveva bevuto troppo.
A cura di Enrico Spaccini
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Dopo oltre un mese dalla morte di Franco Bernardo, l'ex manutentore comasco deceduto in Moldavia la notte tra il 31 maggio e il primo giugno, ha parlato per la prima volta la sua compagna indagata per omicidio. La donna, filmata di spalle nel salotto di casa nella cittadina moldava Soroca, ha risposto alle domande continuando a ribadire come secondo lei Bernardo sarebbe morto a causa di un malore.

Il racconto della compagna di Bernardo

"Quel giorno eravamo andati a Chisinau con una giovane vicina di casa", ha spiegato al programma Life Moldova ricordando il viaggio nella capitale moldava, "al ritorno ho preparato la cena e abbiamo invitato anche la nonna della ragazza". Dopodiché sarebbero rimasti in giardino a lungo: "Franco si è messo a parlare dei preparativi per il mio compleanno", ricorda, "abbiamo bevuto champagne e limoncello".

Ad un certo punto, però, la 56enne sarebbe rientrata in casa per riordinare, mentre Bernardo era rimasto fuori con il cagnolino e il figlio di lei. In quei momenti, stando al racconto della donna, un malore avrebbe colto l'ex manutentore di ascensori 62enne: "Quando sono uscita era a terra privo di sensi, l’ho afferrato per le braccia per alzarlo ma era molto pesante, sono riuscita a metterlo in ginocchio. Ho afferrato il colletto per metterlo a sedere e ho iniziato a schiaffeggiarlo. Dato che non riprendeva conoscenza ho avvisato i vicini di chiamare un’ambulanza".

I risultati delle autopsie e la bottiglietta di grappa

L'autopsia che la Procura di Como ha affidato all'anatomopatologo Giovanni Scola ha evidenziato che Bernardo aveva bevuto quella sera, ma anche che è stato strangolato. La 56enne ipotizza che quei segni trovati siano stati dovuti ai suoi tentativi di rimetterlo seduto tirandolo per il colletto.

Poi, la donna ricorda che il medico legale le aveva chiesto se lei e la sua famiglia "sapevamo che aveva problemi ai reni e noi gli abbiamo detto di sì. Gli abbiamo detto che aveva bevuto il vino rosso, lo champagne, il limoncello e poi la grappa che era in macchina".

Sarebbe stata proprio la grappa, stando al racconto della 56enne, a provocare il malore: "La bottiglia trovata in macchina dalla quale ha bevuto l'ha sempre avuta nella portiera dell'auto". Si tratterebbe di un contenitore da 150 grammi, con una gradazione alcolica superiore ai 50 gradi: "L'hanno trovata sul sedile e io l'avevo visto che tornava dall'auto mentre parlava con il figlio, la sua ultima conversazione".

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