Francesco e Ciro, genitori con la gestazione per altri: “Siamo una famiglia, non criminali”

La gestazione per altri (GPA) è ora un reato universale, ovvero perseguibile in Italia anche se praticata all’estero da cittadini o cittadine italiane: questa coppia ha un bambino nato nel 2023 proprio grazie alla Gpa.
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Francesco e Ciro
Francesco e Ciro

Francesco e Ciro stanno insieme da più di dieci anni e dal gennaio del 2023 – "Nostro figlio è nato lo stesso giorno di Giorgia Meloni" ci raccontano scherzando –  sono genitori di un bambino nato in Canada con la gestazione per altri, grazie a una donna che ha portato avanti la gravidanza per loro.

Oggi la loro genitorialità non sarebbe possibile perché da mercoledì 16 ottobre è stata approvata definitivamente al Senato la proposta di legge presentata da Fratelli d’Italia per rendere la gestazione per altri (GPA) un reato universale, ovvero perseguibile in Italia anche se praticata all'estero da cittadini o cittadine italiane.

"Non siamo criminali"

Francesco e Ciro, dal salotto della loro abitazione in un paese vicino Milano, hanno spiegato a Fanpage.it che non si sentono criminali: "Quando nostro figlio ci rincorre e ci chiama Papà e Babbo ti dimentichi di tutti gli attacchi".

"Per fortuna, se vogliamo dire così, la nuova legge non ci riguarda, ma ci preoccupa il fatto che si pensa che nostro figlio sia frutto di un reato e che i genitori siano criminali" spiega ancora Francesco.

Al Senato, i rappresentanti della maggioranza hanno parlato di donne sfruttate e in condizioni di difficoltà economica. La donna che ha partorito il figlio di Francesco e Ciro è canadese e si chiama Rachel e invece "si è esposta in prima persona nel far capire che non è una donna sfruttata, è stata da noi quindici giorni con il compagno, è un rapporto che vogliamo duri tutta la vita, lei non è stata pagata perché nel Canada c'è una gestazione altruistica, dove la donna che porta avanti la gravidanza non viene pagata ma ha il rimborso di tutte le spese che sostiene durante il periodo, dalle assenze al lavoro alle visite mediche".

Vogliamo vivere in serenità

"Siamo preoccupati per le coppie di amici che sono in Canada e i loro figli nasceranno a breve e quindi non si sa al loro rientro cosa possa succedere", continua Francesco. "Nostro figlio ha la doppia cittadinanza. Per il Canada siamo entrambi genitori, in Italia è registrato solo con un padre biologico e l'altro membro della coppia deve adottarlo. Siamo una famiglia solo quando paghiamo le tasse", è l'amara considerazione di Francesco.

"Vogliamo vivere soltanto in pace, in serenità" racconta Ciro , "è l'amore che crea una famiglia, noi esistiamo, le famiglie arcobaleno esistono, i nostri figli frequentano le stesse scuole, è assolutamente tutto normale". E come tanti genitori tra poco andranno a riprendere il loro figlio all'asilo.

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