Francesca Manfredi morta per overdose da eroina, si riapre il processo per l’amico condannato per omicidio
Si riapre il processo a carico di Michael Paloschi, il 35enne assolto in primo grado e condannato in Appello a 7 anni e 4 mesi per l'omicidio preterintenzionale di Francesca Manfredi. La 24enne era morta nell'agosto del 2020 per overdose e il Tribunale di Brescia lo aveva ritenuto responsabile di averle iniettato la dose letale di eroina. A gennaio, però, la Corte di Cassazione ha annullato la sentenza e disposto un nuovo Appello nel quale saranno ascoltati di nuovo i consulenti tecnici e l'altra ragazza che si trovava in casa con Manfredi.
Manfredi, Paloschi e la terza amica avevano organizzato un festino nell'appartamento della 24enne nel quartiere bresciano Folzano. La ragazza, oltre ad alcol, chetamina e Xanax, aveva assunto anche eroina e quella era stata la prima volta nella sua vita. La mattina seguente, la 24enne è stata trovata senza vita dagli amici nella vasca da bagno.
Secondo la Procura, e anche i giudici del Tribunale di Brescia, a iniettare la dose letale di eroina sarebbe stato Paloschi. L'esame autoptico, infatti, aveva evidenziato che Manfredi non avrebbe potuto bucarsi da sola il braccio destro, dato che era destrorsa. Per questo motivo, nonostante l'assoluzione in primo grado, il 35enne era stato condannato in Appello per omicidio preterintenzionale a 7 anni e 4 mesi.
A gennaio, però, la Suprema Corte ha deciso di annullare la sentenza di condanna e disporre un nuovo Appello. Per i giudici, devono essere sentiti di nuovo i consulenti tecnici, sia quelli dell'accusa che della difesa, e anche la terza ragazza che era con Manfredi e Paloschi quella sera. L'udienza è stata fissata al 2 ottobre.