Francesca Manfredi morta a 24 anni per overdose da eroina, annullata la condanna all’amico
La Corte di Cassazione ha annullato la sentenza di condanna a 7 anni e 4 mesi per Michael Paloschi, il 35enne che secondo la Procura di Brescia nell'agosto del 2020 aveva iniettato una dose di eroina a Francesca Manfredi. La 24enne, poi, morì il 23 agosto nell'appartamento di Fornaci, nella periferia bresciana, dove si era da poco trasferita. Il nuovo Appello disposto dalla Cassazione sarà celebrato a Milano.
La morte di Manfredi e l'assoluzione in primo grado per Paloschi
Secondo quanto ricostruito dalle indagini, Manfredi, Paloschi e un'amica avevano organizzato un festino per la notte tra il 22 e il 23 agosto. Tra alcol, chetamina, cocaina e Xanax, la 24enne ha assunto anche eroina per la prima volta nella sua vita. A chiamare i soccorsi sono stati proprio i due amici quando, la mattina seguente, l'hanno trovata ormai senza vita nella vasca da bagno dove era stata adagiata da Paloschi e l'amica.
Per la Procura era stato proprio Paloschi a iniettare l'eroina a Manfredi, mentre lui si è sempre difeso dicendo di averle solo spiegato come fare. Il 35enne era stato assolto in primo grado, con rito abbreviato, dall'accusa di omicidio preterintenzionale per "non aver commesso il fatto".
La sentenza di condanna in Appello e la decisione della Cassazione
In Appello, invece, Paloschi era stato condannato a 7 anni e 4 mesi. I giudici avevano ritenuto che il consenso della 24enne a farsi iniettare eroina non poteva esimere dalle sue responsabilità ed era stata anche disposta una provvisionale di 200mila euro per il risarcimento del danno alla famiglia di Manfredi.
Inoltre, l'esame autoptico aveva messo in evidenza che la ragazza non avrebbe potuto bucarsi da sola il braccio destro, poiché era destrorsa. Ora, però, la Cassazione ha annullato questo ultimo verdetto disponendo un nuovo Appello.