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Francesca Fantoni stuprata e uccisa, l’uomo accusato ritratta la confessione: “Non sono stato io”

A marzo scorso ha confessato l’omicidio di Francesca Fantoni, la donna di 39 anni stuprata, massacrata di botte e uccisa in un parco della provincia di Brescia. Nell’ultima udienza, Andrea Pavarini – accusato dell’efferato gesto – ha però ritrattato affermando di non essere lui il responsabile.
A cura di Ilaria Quattrone
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Aveva confessato l'omicidio in aula, ma adesso ha deciso di ritrattare: Andrea Pavarini è accusato dell'omicidio di Francesca Fantoni, la donna con un deficit cognitivo che fu picchiata, violentata e uccisa nel parco dei Bersaglieri di Bedizzole, in provincia di Brescia. Il suo corpo fu ritrovato nella mattinata del 27 gennaio 2020. A fine marzo il 32enne aveva confessato l'efferato gesto e adesso, durante l'udienza in Corte d'Assise, ha detto: "Non l'ho uccisa io".

La confessione dell'uomo

Nell'interrogatorio il giardiniere, che conosceva la vittima, aveva affermato di essere stato lui a uccidere Francesca, ma di non sapere "perché" lo avesse "fatto" e di essere "profondamente dispiaciuto". In quella mattinata di gennaio, il corpo della donna fu trovato in terribili condizioni. Tanto che il patologo che eseguì l'autopsia, chiamato a deporre in aula, disse che in tanti anni di servizio "mai avevo visto una cosa simile". La 39enne fu massacrata con calci e pugni, violentata e uccisa per poi essere abbandonata tra i rovi coperta solo da un piumino nero. Al momento del ritrovamento il volto non solo era tumefatto, ma"completamente deformato".

Ritenuto capace di intendere e di volere

Nonostante la ritrattazione del presunto responsabile, lo psichiatra che ha eseguito la perizia continua a ritenere che l'uomo fosse capace di intendere e di volere negli attimi in cui è stato commesso l'omicidio: la difesa però, stando a quanto riportato dal quotidiano "Il Giornale di Brescia", vuole – attraverso lo studio delle neuroscienze – dimostrare che "qualche problema nella mente dell'imputato c'è o c'era al momento del fatto".

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