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Frana ad Ardesio, gli abitanti imprigionati nelle case: “Sentivamo tremare i muri”

Le testimonianze di alcuni cittadini costretti a lasciare le loro case per una frana che ha colpito il comune di Ardesio (Bergamo): a provocarla il cedimento di una condotta di una centrale.
A cura di Ilaria Quattrone
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"In quel momento abbiamo sentito un boato e dalla strada abbiamo visto franare piante e sassi. Dietro c’era un fiume d’acqua": a raccontarlo al quotidiano Il Corriere della Sera è una delle persone che è stata costretta a lasciare casa sua a causa della frana che ha colpito il comune di Ardesio, comune in provincia di Bergamo, provocata dal cedimento di una condotta dell'acqua. Ieri, mercoledì 5 aprile, la protezione civile ha lavorato tutto il giorno per rimuovere i detriti.

Frana ad Ardesio, il racconto delle persone costrette a scappare

Alberi, pezzi di guardrail, pezzi di asfalto, ceppi e massi: è ciò che è stato trasportato dai quindici mila metri cubi di acqua che, alle 7 di ieri, si sono riversati sulle case che si trovano nei pressi della centrale idroelettrica di Ludrigno. L'acqua è entrata nelle abitazioni e, in alcuni casi, come raccontato dal sindaco Yvan Caccia ha trascinato in strada parte dell'arredamento.

"La sirena della centrale ha suonato attorno alle 7. Quando si è interrotta, abbiamo sentito lo stesso rumore prodotto dalla tempesta Vaia. Con la differenza che la casa tremava", ha raccontato un'altra cittadina. Il Comune ha disposto il divieto di accesso alle vie degli Alpini, Piemonte, Marchetta, Monte Secco e Staletti. È stata invece riaperta al traffico la strada provinciale 49. Sono circa sei le famiglie sfollate e altri 71 i residenti isolati.

In oratorio è stato inoltre allestito un punto di accoglienza. E infatti ieri, così come raccontato da don Antonio Locatelli, sono arrivate una decina di persone spaventate. A tutte loro è stato offerto un caffè e poi, una volta finito l'allarme, sono tornate a casa. Una donna racconta: "Ho preso i bambini dal letto e sono salita al piano superiore. Non potevamo uscire, sia perché la porta era bloccata dai detriti, sia perché se fossi uscita l’acqua ci avrebbe trascinati a valle. Non avevamo vie d’uscita".

Nel frattempo i tecnici del Comune, Regione e Protezione civile hanno effettuato un sopralluogo e sembrerebbe che l'acqua sia fuoriuscita dopo il cedimento del versante su cui poggiava il canale.

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Le perdite segnalate nel 2019

Una volta che il versante è franato, avrebbe trascinato con sé il muro di contenimento. In una nota stampa di Enel Green Power si legge che, al momento della rottura, l'impianto non era in esercizio. Non c'erano quindi alcuna attività in corso. L'azienda ha poi assicurato che l'ultima ispezione è avvenuta il 27 marzo. In quell'occasione non sono stati rilevati elementi tali da far pensare a una criticità simile.

Una signora ha raccontato al Corriere della Sera che però nel 2019, insieme ad alcuni cittadini, avevano segnalato che sotto la strada filtrava acqua pulita: "Non  ci hanno dato ascolto, dicendoci che non era nulla. Per fortuna non si è fatto male nessuno, le cose si ripristinano e si aggiustano". Enel invece ha spiegato che non sarebbero arrivate segnalazioni da parte di terzi.

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