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Forza Italia già si spacca a Milano: dopo la morte di Berlusconi creati due gruppi al Municipio 1

Tre consiglieri ricreano il gruppo di Forza Italia nel Municipio 1 senza coinvolgere il collega del gruppo Misto/Forza Italia, che attacca: “Non mi sembra sia il modo di onorare la memoria di Silvio Berlusconi”.
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Le ceneri di Silvio Berlusconi non sono ancora state riposte nel maestoso mausoleo nella sua villa di Arcore, ma i contrasti fra i tanti che mercoledì 15 giugno erano uniti in Duomo a Milano nel suo ricordo sono già cominciati. A prescindere dalla divisione che avrà previsto nel testamento del suo patrimonio, a preoccupare sono soprattutto le sorti del suo partito. Un'anticipazione di quello che potrebbe succedere in Forza Italia arriva proprio dal Municipio 1, il più centrale, del capoluogo lombardo.

Si ricrea il gruppo di Forza Italia

Se da un lato la morte di Berlusconi ha portato alcuni consiglieri del Municipio 1 a voler ricostruire il gruppo di Forza Italia, dall'altro proprio questa scelta sta portando alla luce le prime fratture all'interno del partito, che si ritrova ora senza più l'unica guida che ha sempre avuto.

Nel marzo di quest'anno, infatti, aveva fatto notizia che nella zona più centrale e più ricca di Milano Forza Italia non avesse neanche più un suo gruppo consiliare, in quanto i suoi appartenenti avevano via via deciso di uscirne per confluire nel Misto o in quello degli altri partiti di destra o in Azione/Italia Viva. Quell'avvenimento era visto come un nefasto presagio del destino del partito, che sin dalla sua fondazione era sempre stato presente in quel parlamentino letteralmente all'ombra della Madonnina.

Ora che non c'è più il leader e, a quanto dicono, proprio per omaggiare il suo ricordo, tre consiglieri, alcuni dei quali prima avevano abbandonato Forza Italia, ora hanno deciso di farci ritorno e ricostituire il gruppo consiliare. Si tratta di Federico Benassati, Stefania Ambrosini e Stefania Bonaccorsi.

Il primo, che anche quando ha lasciato il partito ha ribadito come "l'affetto per Silvio Berlusconi fosse immutato", aveva deciso di prendersi "un periodo di riflessione". Gli altri due erano, invece, provengono da Fratelli d'Italia e da Milano Popolare.

Ora però, ancora con l'abito del lutto addosso, hanno deciso di tornare alla casa del padre, che in questo caso però non è il padreterno. Benassati, che di questo gruppetto di figliol prodighi ne è diventato il capo, ha spiegato: "Sono cresciuto in Forza Italia e sono orgoglioso di guidare il gruppo in uno dei municipi più importanti della città. Sarò per sempre grato al presidente Berlusconi per la fiducia che ha riposto in me, in un pranzo da lui, che non scorderò mai, solo pochi giorni prima di lasciarci".

"Il Presidente Berlusconi è nato a Milano, da qui è partito il suo sogno per un'Italia migliore, e qui vogliamo tornare protagonisti. Siamo felici di aderire al progetto politico che ha costruito con tanta dedizione e che cercheremo di onorare al meglio", hanno aggiunto gli altri due.

Intanto resta il gruppo Misto/Forza Italia

Intanto, però, resta il gruppo Misto con la compagine di Forza Italia, al cui interno c'è per ora soltanto un consigliere: il capolista alle ultime elezioni amministrative nel territorio Giampaolo Berni Ferretti, che è rientrato in Forza Italia qualche mese fa dopo un breve passaggio in Azione/Italia Vita. E che oggi dice di non essere stato neanche informato dell'iniziativa dei suoi colleghi.

"Io sono capogruppo del gruppo Misto/Forza Italia in Municipio 1 e sono stato nominato dal commissario regionale Alessandro Sorte Presidente della Consulta degli amministratori locali di Forza Italia. E di questo nuovo gruppo (quella di Benassati) non ne sapevo nulla, nonostante i miei colleghi consiglieri abbiano da tempo i miei contatti", fa sapere Ferretti.

"Non mi sembra sia questo il modo di onorare la memoria del Presidente Silvio Berlusconi fresco di sepoltura. Specialmente in una Milano che ha sempre più bisogno di una alternativa seria di centrodestra a una maggioranza di centrosinistra che a Palazzo Marino fa fatica anche ad assicurare il numero legale".

Insomma, se in quattro e tutti nello stesso quartiere della città non sono riusciti a coordinarsi e mettersi d'accordo, quello che è successo in centro a Milano sembra davvero la peggiore delle premonizioni per Forza Italia ora che ha preso il suo leader.

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