Formigoni, lite sul vitalizio a “Non è l’arena”: “Sono soldi miei, non tolgo un euro agli italiani”
Confronto molto acceso in tv tra Roberto Formigoni, Massimo Giletti e Peter Gomez. Tra i temi trattati dalla trasmissione di Giletti "Non è l'arena", in onda ieri sera su La 7, c'è stato infatti anche quello del vitalizio recentemente restituito dalla Commissione contenziosa del Senato all'ex presidente della Lombardia, che sta scontando ai domiciliari una condanna definitiva a 5 anni e 10 mesi per corruzione. Dopo una breve introduzione in cui Formigoni ha parlato del suo ultimo libro ("Una storia popolare"), il clima si è surriscaldato quando il direttore del Fattoquotidiano.it Gomez ha ripercorso alcuni degli elementi processuali, in particolare le utilità milionarie contestate all'ex Celeste: "Non mi è stata trovata neanche una lira", ha iniziato a obiettare Formigoni, che poi se l'è presa con Giletti: "Non era questo l'argomento della trasmissione di questa sera. Non intendo parlare del mio processo, sono detenuto domiciliare e rispetto questa condizione".
Formigoni: È la mia pensione, sono soldi miei
Giletti ha riportato la discussione sul tema del vitalizio, dicendo: "Lei ottiene il vitalizio nonostante una sentenza per corruzione" e ha aggiunto: "Il problema è uno solo: io ritengo che chi fa un lavoro importante che è servizio – perché la politica è un servizio – e si comporta in modo moralmente non corretto, per quanto mi riguarda non deve avere diritto ad avere il vitalizio". A quel punto Formigoni ha ribattuto: "Sono stato condannato a 5 anni e 10 mesi, sto scontando questa pena in assoluta disponibilità. Però vorrei ricordare che ci sono altre sentenze che mi riguardano: due sentenze che mi restituiscono non il vitalizio, ma la pensione. Stiamo parlando di pensione – ha aggiunto Formigoni -. Ci sono due sentenze della magistratura che stabiliscono che quella che mi deve essere restituita è la mia pensione. Sono soldi miei che derivano integralmente da fondi che ho versato mese dopo mese alla Camera dei deputati o al Senato della Repubblica. I cittadini italiani possono stare tranquilli, non sottraggo loro neanche un euro: sono tutti soldi miei che mi vengono restituiti".
Un altro momento di tensione è stato proprio sulla diversa interpretazione delle sentenze della Commissione contenziosa: "È magistratura", ha detto Formigoni invitando Giletti a "studiare". "Sono cinque senatori, non sono magistrati", ha ribattuto in maniera ferma Giletti a proposito della decisione presa in autodichia (ossia la facoltà, di cui godono alcuni organi costituzionali, di decidere autonomamente e in deroga al principio di separazione dei poteri i ricorsi avanzati dai propri dipendenti contro atti di amministrazione prodotti dagli organi stessi).