Fontana vuole dare tutti i vaccini Covid della Lombardia alle zone a rischio varianti
"Consegna immediata dei vaccini in quei territori dove il virus è in forte crescita". È quanto ha proposto il presidente di Regione Lombardia alla conferenza Stato Regioni con il ministro Roberto Speranza e la neo ministra per gli Affari regionali Maria Stella Gelmini. Ma in Lombardia sembra già tutto deciso: in post Facebook il governatore leghista fa sapere di "iniziare la somministrazione tempestiva di 30mila prime dosi sul nostro territorio al confine tre le province di Brescia e Bergamo e per i confini in fascia rossa". Al centro dell'attenzione infatti ora c'è la zona del Bresciano, dove nelle ultime 24 ore i casi sono quasi raddoppiati: i nuovi casi sono passati da 506 di martedì a 901 di mercoledì, ovvero quasi un terzo di quelli registrati nell'inter Lombardia.
Nelle zone a rischio, vaccini per gli over 60
Così il governatore ora punta a vaccinare i cittadini delle zone più a rischio per cercare così di evitare la diffusione del virus. Contando che "come confermano numerosi studi e anche i dati regionali, la prima dose è già efficace nel diminuire l'espansione del virus", tiene a precisare Fontana. E poi conclude: "Contrastiamo il Covid con l'arma più efficace che abbiamo a disposizione". Nei comuni di confine tra Bergamo e Brescia – 15 delle provincia Bergamasca e 8 in quella bresciana – già da oggi 25 febbraio è partita la somministrati dei vaccini a circa 30mila cittadini tra i 60 e i 79 anni. In parallelo continuerà il programma vaccinale per gli over 80. Qui infatti negli ultimi giorni si sono concentrati i focolai Covid con tanto di casi in crescita con variante inglese del virus.
Vaccinazioni di massa anche per i comuni in zona rossa
Vaccinazioni di massa anche per le zone rosse lombarde, come i comuni di Bollate e Viggiù: nel primo caso si vaccineranno tutti gli over 80 (che sono circa quattromila) e poi si procederà con gli insegnanti e nel secondo caso, essendo comune alla frontiera con la Svizzera, saranno vaccinati anche tutti coloro che lavorano al di là del confine. Sarebbe questo dunque il piano di Regione Lombardia per immunizzare l'intera popolazione adulta dei due comuni delle provincie di Milano e Varese che dalla scorsa settimana sono chiusi per contenere la diffusione delle varianti inglese e scozzese del Covid-19.