Fontana sul piano vaccini: “Mi tengo stretto Bertolaso, è insostituibile”
Soltanto ieri in Lombardia è iniziata la campagna di vaccinazione anti Covid-19 per gli over 80, con l'avvio delle adesioni sul portale (con qualche intoppo) e presso medici di base e farmacisti. Eppure il consulente chiamato in pompa magna da Regione Lombardia solo poche settimane fa, Guido Bertolaso, a quanto pare potrebbe già abbandonare la nave, attirato da un ruolo nel nuovo governo Draghi. A cercare di fugare i dubbi sull'eventuale partenza dell'ex capo della protezione civile è stato questa mattina il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana: "Non consiglio a Draghi il nome di Bertolaso perché me lo voglio tenere ben stretto qui in Lombardia – ha detto il governatore leghista a "Mattino Cinque" su Canale 5 -. Avrei paura che accettasse l'invito di Draghi. Spero che rimanga qui perché è una persona assolutamente insostituibile".
L'ammissione di Fontana: Dosi attualmente non sufficienti per vaccinazione di massa
Bertolaso ha dato il suo nome al piano di vaccinazione lombardo che, secondo quanto affermato dall'ex capo della protezione civile, potrebbe consentire a tutti i cittadini di essere vaccinati entro giugno. "Il governo ha ritenuto di non far fare una valutazione del nostro piano da parte del Cts, il quale ce l'aveva chiesto perché poteva essere utilizzato anche in altre realtà, ma il governo ha detto che non interessava perché doveva essere fatto a livello nazionale, ma va bene così – ha aggiunto Fontana in collegamento con la trasmissione tv -. Noi ci teniamo stretto il nostro piano, andiamo avanti sulla base di quello che è previsto in questo piano". Un piano che però si scontra con la carenza di dosi e personale, e corre dunque il serio rischio di rimanere soltanto un annuncio, l'ennesimo, senza possibilità concrete di realizzazione. E a confermare indirettamente quanto sia difficile metterlo in pratica è stato oggi lo stesso Fontana, che a proposito della possibilità che le regioni acquistino direttamente i vaccini ha detto che "per ora non c'è" e che si attende che arrivino le autorizzazioni, aggiungendo: "L'importante è che arrivino le dosi. Quelle che abbiamo attualmente non sono sufficienti per effettuare una vaccinazione di massa. Rischiamo di metterci così tanto tempo da rendere inutile farla".