Fontana: “Ospedale a Fiera Milano è pronto, lo useremo entro fine settimana”
L'ospedale Covid alla Fiera di Milano sarà attivato nei prossimi giorni, probabilmente entro la fine di questa settimana. La notizia emersa ieri dal Policlinico di Milano, che ha preso in gestione la struttura, è stata confermata in serata dal governatore lombardo, Attilio Fontana. "Lo useremo entro pochi giorni, entro la fine di questa settimana, al massimo all'inizio della prossima sarà perfettamente pronto a ricevere dei malati", ha detto il presidente della Regione in diretta tv nella serata di lunedì.
Fontana: Ospedale in Fiera Milano attivo entro la fine della settimana
Il maxi hub da venti milioni di euro – finito al centro di polemiche e indagini per lo scarsissimo utilizzo nei mesi primaverili a fronte del costo altissimo – è pronta per essere finalmente utilizzato, almeno in parte. Dal coordinamento regionale delle terapie intensive non è ancora arrivata la richiesta di accogliere malati gravi da altre strutture. I posti che potrebbero essere attivati a breve sarebbero 54, altri 104 letti potrebbero essere allestiti nei prossimi giorni.
Al massimo della capienza offre 221 posti, ma c'è il problema del personale
Al massimo della capienza i letti disponibili saranno 221. Resta però il problema del personale: per fare funzionare la terapia intensiva a pieno regime servirebbero decine di medici e infermieri. Una parte del fabbisogno sarà coperto dal Policlinico, che però non potrà fare da solo. "Dio non voglia ce ne sia necessità", ha aggiunto Fontana parlando dell'ipotesi di utilizzare l'ospedale in Fiera per ricoverare decine di persone, "spero che rimanga una garanzia, una sicurezza per i cittadini lombardi, qualcosa che abbiamo fatto per prevedere. Io spero ancora di non doverlo utilizzare", ha concluso, "ma nel caso ci sia necessità ci sono 200 letti a disposizione".
Critici però i sindacati: "È un reparto isolato, che avrebbe dovuto sorgere in un altro contesto. Se un paziente ricoverato in Fiera avrà qualche complicazione cosa si farà, lo si trasferirà altrove?”, si chiede Enzo Barbarisi, rappresentante Adl Cobas, intervistato da Fanpage.it