Fontana: “Non escludo la zona rossa in Lombardia”
"Non escludo una zona rossa e non penso a nulla: valutiamo con cautela, attenzione e serietà la situazione": a dirlo durante la visita al treno sanitario alla stazione centrale di Milano è il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana. Nonostante i dati allarmanti degli ultimi giorni, il Governatore sostiene però che il peggioramento dei numeri non riguardi tutte le aree: "Credo che si debba monitorare giorno dopo giorno – ha affermato – Ci sono delle zone in Lombardia in cui i numeri stanno leggermente migliorando: guardiamo con ottimismo a questi numeri, sperando che si estendano a tutta la regione".
Agli Spedali Civili terapie intensive al 90 per cento
Eppure sempre oggi lo stesso presidente Fontana aveva affermato che a causa delle varianti – soprattutto quella inglese – la Lombardia è entrata in quella che è stata definita "la terza ondata": "I dati ospedalieri sono in netta crescita e purtroppo le chiusure sono ancora necessarie per contrastare l'espansione del virus, ma non è la stessa situazione di un anno fa". Oltre al preoccupante incremento di ricoveri – solo ieri gli Spedali Civili hanno affermato che negli ultimi cinque giorni le terapie intensive sono sature al 90 per cento – spaventa anche l'aumento dei contagi. Da diversi giorni sia la provincia di Milano che quella di Brescia hanno registrato oltre mille casi al giorno.
La zona arancione rafforzato e il rischio di finire in rossa
Il notevole aumento dei contagi, dei ricoveri e la velocità con la quale circola la variante avevano spinto lo stesso governatore a inserire tutta la Regione in zona arancione rafforzato. Non si esclude però che, alla fine di questa settimana dopo la cabina di regia e il monitoraggio dell'Istituto Superiore di Sanità, la Lombardia diventi zona rossa con misure più restrittive atte a contrastare la circolazione del virus. Una decisione che da diverse settimane in tanti stanno ventilando allarmati dai dati e dalla velocità con la quale i contagi stanno crescendo.