Fontana: “Lombardia zona rossa, mi auguro sia l’ultimo sacrificio”
La Lombardia è in zona rossa. Lo ha anticipato il presidente di Regione Attilio Fontana prima della comunicazione ufficiale che sarà presa dopo il monitoraggio dell'Iss e la cabina di Regia. La Regione è stata inserita nella giornata di oggi, venerdì 12 marzo, nella fascia più critica. L'aumento dei contagi, dei ricoveri e la velocità con la quale circolano le varianti – in particolare quella inglese – preoccupano le Istituzioni. In particolare modo spaventa la situazione in alcune province, come Milano e Brescia, dove da giorni sono stati superati i mille casi. Da lunedì 15 marzo scatteranno quindi misure più restrittive: a cambiare saranno soprattutto le regole per gli spostamenti, i bar, i ristoranti e i negozi.
Fontana: "Spero arrivino vaccini per iniziare campagna di massa"
"La Lombardia purtroppo si prepara a diventare zona rossa – ha detto il governatore durante la trasmissione ‘Aria pulita' su Italia 7 Gold -. Ce lo dicono i dati, pur contenuti dalle scelte prese la settimana scorsa che sono servite a rallentare il virus". Il presidente spera che questo sia l'ultimo sacrificio chiesto ai cittadini lombardi: "Spero infatti che arrivino i vaccini necessari – ha continuato – per iniziare la vaccinazione di massa, in modo che non debbano più esserci limitazioni alla nostra vita".
Come cambiano le regole per gli spostamenti
In zona rossa sono vietati gli spostamenti sia all'interno della propria Regione di residenza che dentro al proprio comune. Nei comuni infatti ci si potrà muovere solo per motivi di necessità, salute e lavoro. Questi dovranno essere dimostrati con un'autocertificazione. Rimane sempre consentito il rientro presso la propria residenza, domicilio o abitazione. Continuerà a essere vietato lo spostamento verso seconde case e anche verso abitazioni private a meno che non ci siano particolari esigenze. In zona rossa chiudono inoltre tutti i negozi. A rimanere aperti saranno solo le attività commerciali che vendono beni di prima necessità come supermercati, farmacie, parafarmacie, tabacchi ed edicole. Rimangono chiusi i ristoranti e i bar che potranno continuare sia il servizio di asporto (fino alle 22) che le consegna a domicilio. Rimangono chiuse le scuole e lo saranno anche gli asili nido: tutti gli istituti scolastici non potranno svolgere lezioni in presenza, ma solo a distanza e anche le università. Chiusi anche i musei, gli istituti culturali, i teatri e i cinema.