Fontana: “Lombardia zona rossa, chiesto di garantire scuola in presenza ai figli dei sanitari”
"Ho richiesto ancora una volta al Governo che venisse prevista la possibilità per i figli dei sanitari di poter andare a scuola in presenza": a dirlo è il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana dopo l'incontro che si è svolto nella giornata di oggi, venerdì 12 marzo, tra le Regioni e la ministra per gli Affari regionali e le autonomie Mariastella Gelmini.
Il dietrofront del ministero dell'Istruzione
Venerdì 5 marzo tutte le scuole lombarde sono state chiuse a causa dell'ingresso in zona arancione rafforzato. Anche in quell'occasione, in un primo momento, la Regione aveva comunicato la possibilità di poter far seguire le lezioni in presenza sia ai figli dei sanitari che a quelli delle categorie essenziali. Qualche ora dopo però era arrivato il dietrofront: il ministero dell'Istruzione aveva infatti precisato che gli studenti avrebbero potuto recarsi fisicamente a scuola solo in caso di laboratori e che solo gli alunni con disabilità e bisogni educativi speciali avrebbero potuto seguire le lezioni in presenza.
In zona rossa chiudono anche gli asili nido
Nonostante questo stop da parte del ministero dell'Istruzione, il Presidente Fontana è voluto tornare nuovamente sul tema favorito anche dal possibile ingresso del territorio in zona rossa. La Regione infatti – come annunciato dallo stesso Governatore oggi – da lunedì 15 marzo dovrebbe entrare nella fascia più critica. Questa oltre a limitare gli spostamenti e lasciare chiuse le scuole superiori, medie, elementari e materne porterà anche alla chiusura degli asili nido che invece erano stati mantenuti aperti in zona arancione rinforzato.