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Lombardia, Fontana: “No a differenze territoriali, confronto con governo su zona arancione”

Sul passaggio della Lombardia da zona arancione a zona rossa c’è “piena volontà di continuare il confronto” con l’esecutivo. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, nel corso di un punto stampa. Tramonta l’ipotesi di zone arancioni differenziate per provincia: “Continuiamo uniti la battaglia al virus”.
A cura di Simone Gorla
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"È stato detto, anche da parte del ministro Boccia, che il governo vorrebbe mantenere la situazione odierna fino al 3 dicembre". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, nel corso di un punto stampa organizzato dopo gli incontri che ci sono stati oggi con i sindaci lombardi e il confronto tra le Regioni e il governo. Sul tavolo il possibile passaggio da zona rossa a zona arancione per la Lombardia, in seguito al miglioramento degli indicatori negli ultimi giorni, con calo dell'indice Rt a Milano e in tutta la regione e lieve diminuzione dei ricoveri nella giornata di oggi.

Regione Lombardia – in una nota – ha precisato in seguito che Fontana indicando la data del 3 dicembre, si riferiva “non alle misure restrittive, ma ai parametri per la definizione delle fasce”. 

Fontana: Piena volontà di confronto con il Governo

L'ipotesi espressa da Fontana nei giorni scorsi era quella di un passaggio di colore dal 27 novembre. Il confronto con l'esecutivo proseguirà nei prossimi giorni. "Con il Governo abbiamo discusso sulla valutazione e riduzione dei parametri. C'è stata una disponibilità da parte del Ministro di sottoporre queste osservazioni ai tecnici affinché si possano confrontare e decidere se ridurli e quali", ha assicurato il presidente lombardo. "Con il Governo c'è comunque la piena volontà di continuare questo confronto e scelta comune nelle misure da assumere".

No a zone arancioni locali: "Battaglia continua in maniera unitaria"

Nei giorni scorsi si era parlato con insistenza di possibili differenziazioni provinciali, con aperture locali nelle aree (quelle orientali) meno colpite dalla seconda ondata del Coronavirus. Questa ipotesi sembra però tramontata. "Ho avuto oggi due incontri con i sindaci capoluogo e con i presidenti delle province per fare una valutazione della situazione e tutti quanti, cosa che ritengo importante, abbiamo deciso di continuare questa nostra battaglia in maniera unitaria – ha spiegato Fontana – e non fare richieste di differenziazioni territoriali anche sulla base dei dati territoriali che confermano come l'epidemia in questo momento in regione stia assumendo un comportamento unitario".

"Credo sia importante – ha aggiunto il governatore- la volontà di continuare in modo unitario come unitaria fu la scelta di assumere l'ordinanza del 22 ottobre. Se siamo efficienti nella battaglia al virus avremo anche un miglioramento limitazioni poste".

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