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Fontana: “A gennaio ingressi a scuola scaglionati, assembramenti mettono a rischio sacrifici”

Scaglionare gli ingressi degli studenti al rientro a scuola a gennaio, per evitare di ripetere gli assembramenti sui mezzi pubblici che hanno contribuito alla seconda ondata di Coronavirus. È la richiesta al governo ribadita oggi dal presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana: “È quello che chiedo da maggio”.
A cura di Simone Gorla
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Con la riapertura della scuola a gennaio sarà necessario scaglionare gli ingressi degli studenti per impedire che si ripetano gli assembramenti sui mezzi pubblici che, con la ripresa autunnale delle lezioni, hanno favorito la seconda ondata della pandemia Covid. Lo ha sottolineato il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, che ha detto di aver chiesto al governo di valutare questo provvedimento.

"Come Regione stiamo coordinando una serie di tavoli con le Province per cercare di organizzare quello che chiedo da maggio, quando mandai una lettera al governo dicendo che per evitare assembramenti sul trasporto pubblico è necessario dilazionare gli ingressi e gli inizi delle diverse attività sia scolastiche che lavorative", ha spiegato il governatore, collegato con Mattino 5. Al centro del discorso di Fontana c'è l'oggettiva difficoltà delle autorità e delle aziende di trasporto a controllare i flussi di passeggeri, soprattutto sui mezzi di superficie, per limitare la capienza all'80 o al 50 per cento. "Non possiamo impedire, ad esempio, all'81esimo di salire sulla metropolitana o sul bus, dobbiamo cercare di impedire che ci sia un 81esimo o addirittura un 51esimo e dobbiamo fare in modo che la gente inizi la propria attività in orari differenziati. Questo è l'unico sistema. Stiamo preparando progetto che manderemo al governo, sperando che il governo ci venga incontro", ha concluso.

Fontana si è poi espresso sulla folle che domenica, nella prima giornata di zona gialla in Lombardia, si è riversata nel centro di Milano e delle altre grandi città. "Questi assembramenti rischiano di mettere in gioco tutta la fatica fatta in questi mesi. Sono stati difficili, duri, settimane durante le quali abbiamo dovuto rinunciare a gran parte della nostra libertà. Adesso quello che viene letto come un via libera rischia di rovinare tutto", ha ricordato il governatore, che si è detto "un po' preoccupato, anche perché a gennaio dovrebbe iniziare la fase della vaccinazione contro il Covid e in quel momento non possiamo permetterci nessun tipo di recrudescenza del virus".

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