Fondi Lega, commercialisti Di Rubba e Manzoni restano ai domiciliari: pm valutano giudizio immediato
Devono rimanere agli arresti domiciliari i commercialisti Alberto di Rubba e a Andrea Manzoni, revisori contabili della Lega in parlamento, indagati insieme al collega Michele Scillieri per il caso Lombardia Film Commission, collegato alle operazioni sospette su presunti ‘fondi neri' per il partito. Lo ha deciso il Tribunale del Riesame di Milano che ha respinto l'istanza presentata dalle difese.
Caso Lombardia Film Commission: no ai domiciliari per Di Ruba e Manzoni
L'inchiesta riguarda la vendita a prezzo ritenuto gonfiato di un capannone a Cormano, acquistato per 800mila euro da Lombardia Film Commission, ente regionale che all'epoca era diretto dallo stesso Di Rubba. Per l'accusa i soldi pubblici spesi per quell'operazione immobiliare sarebbero finiti in società legate ai tre commercialisti. Una parte dei fondi sarebbe anche arrivata in un conto in Svizzera.
Il Riesame con il provvedimento di oggi conferma quindi l'ordinanza emessa dal gip Giulio Fanales, su richiesta del procuratore aggiunto Eugenio Fusco e del pm Stefano Civardi.
La Procura di Milano valuta la richiesta di giudizio immediato per i commercialisti
La Procura Di Milano sta valutando intanto di chiedere il giudizio immediato per il filone delle indagini che riguarda il caso Lombardia Film Commission. A giudizio potrebbero finire Manzoni, Di Rubba e Scillieri ma anche il cognato di quest'ultimo, Fabio Barbarossa, e il presunto prestanome Luca Sostegni, arrestato a luglio. La richiesta riguarda i reati di peculato, turbativa d'asta, evasione fiscale e per il solo Sostegni, l'unico ad essere in cella, l'estorsione.