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Folla al mercato rionale nel primo giorno di coprifuoco: appelli alla prudenza caduti nel vuoto

Sembra una mattinata normale al mercato rionale di via Val Maira, alla periferia nord di Milano. Folla tra le bancarelle, capannelli, anziani e famiglie a spasso. Eppure quella di oggi, giovedì 22 ottobre, è la prima giornata di coprifuoco imposto per contenere l’impennata di casi e ricoveri per Covid-19. Caduti nel vuoto gli appelli degli esperti, e del sindaco Sala, che hanno chiesto agli anziani di restare in casa. Così si rischia di perdere la “battaglia di Milano”.
A cura di Simone Gorla
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Migliaia di contagi in Lombardia, la città di Milano osservata speciale per l'impennata di casi, appelli del sindaco Giuseppe Sala che chiede agli anziani di non uscire di casa. Misure drastiche come la didattica a distanza per le scuole superiori per "proteggere i nonni".

Movida, scuola e trasporti sono gli imputati per l'improvviso aumento di casi di covid nel capoluogo lombardo. Eppure basta fare un giro in uno dei mercati rionali settimanali per rendersi conto che gli inviti a "non uscire di casa" sono in larga parte caduti nel voto.

Studenti a casa e nonni al mercato: così si perde la battaglia di Milano

Tra le bancarelle del mercato di via Val Maira, alla periferia nord di Milano, si affollano persone di tutte le età. Se non fosse per le mascherine, che (quasi) tutti indossano, potrebbe sembrare una mattinata normale, e non il giorno in cui scatta per la prima volta il coprifuoco serale, dalle 23 alle 5 di mattina, imposto su richiesta di Regione Lombardia e dei sindaci per "dare un segnale" e provare a ridurre i contagi legati alla vita notturna e alla movida. Sempre per contenere la diffusione del virus, è stato deciso anche di chiudere i centri commerciali nei weekend.

Ma tutto prosegue come al solito nel mercato di via Val Maira. Folla e pienone tra le bancarelle, spese e chiacchiere. Molti anziani, qualche mamma con il figlio nel passeggino. Poco spazio per camminare lungo la strada e alto rischio di contatti ravvicinati.

A maggio controlli e numero chiuso: ora liberi tutti

Tutti indossano la mascherina, certo, ma la libertà di movimento di oggi stride con le immagini delle prime riaperture dei mercati dopo il lockdown, quando era stato organizzato un attento sistema di controlli, con accessi contingentati, misurazione della temperatura ai varchi da parte di agenti di polizia e volontari, con tanto di covid-manager del mercato.

È curioso che a maggio fosse stato organizzato tutto questo con contagi in calo, mentre ora, con tutti gli indicatori in forte crescita e gli esperti che predicano massima prudenza, il mercato si svolga senza regole. La "battaglia di Milano", così, rischia di essere persa molto in fretta.

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