Folla in centro a Milano, l’assessore Maran: “Ha senso rischiare una nuova ondata per lo shopping?”
"Ha davvero senso rischiare una nuova ondata per qualche giorno di shopping e vacanza?". Inizia così il post dell'assessore all'Urbanistica di Milano, Pierfrancesco Maran, a commento delle scene che si sono viste ieri, domenica 13 dicembre, in centro (e non solo) a Milano. Complice la giornata di sole e il primo giorno in "zona gialla", in tanti ieri si sono riversati nelle vie dello shopping e nei luoghi più famosi della città, come piazza Duomo, per comprare i regali di Natale, guardare gli alberi di Natale e le altre luminarie o magari comprare qualcosa da mangiare nei bar e ristoranti che da ieri possono di nuovo servire i clienti ai tavoli, almeno fino alle 18.
Nonostante gli appelli alla prudenza da parte del sindaco Beppe Sala, tanti milanesi e non (da ieri sono possibili anche gli spostamenti tra comuni e regioni gialle) si sono concessi una giornata di shopping e passeggio. L'epidemia di Coronavirus, che ieri ha fatto altri 144 morti nella sola Lombardia, è però ben lungi dall'essere superata: quasi tutte le persone per strada ieri indossavano le mascherine, ma in molti casi il distanziamento fisico è saltato e gli assembramenti sono un pericolo concreto per la diffusione del virus. È proprio questo uno dei punti principali affrontati nel post di Maran, che all'inizio ha specificato di parlare a titolo personale, e non del Comune: "Mi sembra chiaro che siamo tutti stufi delle restrizioni e che ora che è aperto (quasi) tutto abbiamo voglia di riprenderci spazi e uscire, a Milano come in tutto il Paese. Infatti le strade di ogni città sono strapiene con assembramenti enormi che, anche se quasi tutti indossano le mascherine, possono creare le condizioni per una terza ondata (o forse solo per il rilancio dell'onda ancora in corso). Sono cose che stanno avvenendo nel pieno rispetto delle norme vigenti – ha chiarito Maran – perché oggi le voci forti son quelle di chi dice che bisogna riaprire tutto, consentire ogni spostamento, le vacanze invernali, i ristoranti… dando però la sensazione che l'emergenza sia finita portando tutti a stare ammassati nei luoghi solitamente frequentati. Ognuno ha le sue ragioni e necessità, così come chi propone di riaprire e a volte ha le sue convenienze politiche, ma il risultato è che in due settimane possiamo giocarci mesi di sacrifici. Io credo – ha aggiunto l'assessore – che quello che vediamo sia uno sbaglio, che convenga avere un dicembre tranquillo, limitare fortemente le occasioni di socialità e di shopping massivo, che sia un sacrificio accettabile passare le festività solo con gli affetti più stretti se questo ci consentirà di evitare un inizio del 2021 con restrizioni come quelle che subiamo da ottobre. Penso che oggi le istituzioni debbano concentrarsi sul messaggio principale da lasciare ai cittadini: se non è indispensabile uscire è meglio non farlo".
Il consigliere De Chirico: Dal sindaco nessuna proposta per risolvere il problema
Tanti i commenti e le reazioni al post di Maran. Tra questi quello del consigliere comunale di Forza Italia Alessandro De Chirico, che ha criticato proprio il Comune per non aver fatto nulla per impedire gli assembramenti di ieri: "Gli appelli al buonsenso non servono a nulla – ha scritto De Chirico -. Servono controlli, sensi unici di marcia pedonale e numeri chiusi nelle vie. Possibile che in questi mesi il sindaco di Milano non abbia messo in campo nessuna proposta per far fronte all’emergenza?". Il Dpcm dà ai sindaci il potere di chiudere vie e piazze dove si possano creare assembramenti: una possibilità però molto criticata dai primi cittadini, perché davanti a regole che consentono a tutti i cittadini di uscire, chiudere solo alcune vie o piazze risulterebbe inutile o addirittura controproducente per limitare gli assembramenti. La sensazione è che le norme attuali determinino un corto circuito tra ciò che è consentito fare e ciò che sarebbe meglio evitare: un problema che, forse, solo la responsabilità individuale di tutti i cittadini potrebbe risolvere.